Quando si parla di Street Fighter II, si parla di leggenda. Ma dietro le mosse speciali e le musiche che ci risuonano ancora in testa, ci sono dettagli e retroscena che vale la pena ripescare. Soprattutto se sei cresciuto a pane, Hadouken e Tiger Uppercut.
Ecco quindi 5 curiosità che potresti non conoscere su The World Warrior, la versione che ha fatto esplodere tutto.
1. Chun-Li è stata la prima donna in un picchiaduro

Sì, la prima. Prima di Sonya Blade, prima di Mai Shiranui, prima di tutte. Chun-Li è stata la prima combattente donna in un videogioco di lotta, e Capcom lo sapeva bene: l’ha resa non solo forte, ma anche iconica. Gonna a pieghe, codini con nastri, combo velocissime. Un mix esplosivo che ha segnato la storia.
2. Balrog, Vega e Bison: i nomi erano tutti invertiti
Per evitare cause legali con Mike Tyson (a causa della somiglianza troppo evidente tra lui e Balrog), Capcom ha fatto un bel mischione. In Giappone:
- M. Bison era il pugile (il “Mike Bison” incriminato),
- Vega era il boss finale con il mantello rosso,
- Balrog era il ninja mascherato con l’artiglio.
Nel resto del mondo? Hanno scambiato i nomi e creato il caos nei forum per decenni.
3. I boss non avevano finali… all’inizio
Nella primissima versione di Street Fighter II: The World Warrior, i quattro boss finali – Balrog, Vega, Sagat e M. Bison – non erano selezionabili. Quindi niente finali, niente storia personale, niente frasi epiche.
Solo successivamente, con le versioni aggiornate (Champion Edition e seguenti), sono diventati giocabili e hanno ricevuto finali propri.
4. I finali sono un mix di trash, sogni e follia
Ogni personaggio ha il suo finale, alcuni epici, altri… discutibili:
- Balrog si arricchisce e vive nel lusso tra donne e denaro.
- Vega si autoconvince di essere il più bello e il più forte del mondo, e passa il tempo a farsi i complimenti da solo.
- Sagat, pur sconfitto, rispetta Ryu e giura vendetta.
- M. Bison? Ovviamente punta alla conquista totale del pianeta, sprofondandolo nel caos. Classico da villain anni ’90.
5. The World Warrior è la base di tutto
Tutte le versioni successive – Hyper Fighting, Turbo, Super, ecc. – partono da lì. Da Street Fighter II: The World Warrior, uscito nel 1991. E Capcom ha continuato ad aggiornare il gioco con migliorie tecniche, bilanciamenti e nuove mosse, fino a trasformarlo in una vera e propria piattaforma competitiva.
Senza questo capitolo, il genere dei fighting game come lo conosciamo oggi forse non esisterebbe nemmeno.Se ti è piaciuto il round, non andartene al K.O. Seguici su Instagram per altri special retro come questo.