Qualcosa di grosso si è rotto in casa Xbox. E stavolta non parliamo di joypad difettosi.
Secondo le ultime indiscrezioni confermate da Bloomberg e The Verge, Microsoft si prepara a un nuovo massiccio taglio di personale nella divisione gaming. Sarebbe il quarto in 18 mesi, con oltre 2790 dipendenti già licenziati nel solo 2024. E non finisce qui: la distribuzione di Xbox in Europa Centrale è in ritirata, e in alcune aree si parla addirittura di stop totale alle vendite.
Cosa sta succedendo al colosso verde?
Xbox ridimensionata: fine di un’epoca?
A detta di fonti interne, i tagli riguarderanno “l’intero gruppo” Xbox. Non si tratta quindi dei soliti aggiustamenti dopo una fusione, ma di un’operazione chirurgica su larga scala, che potrebbe coinvolgere interi studi. Una ridefinizione del perimetro operativo, e forse anche della filosofia stessa del marchio.
Per capirci: non si licenzia a questo ritmo se hai fiducia nel tuo modello. E no, non è solo colpa del mercato.
Il Game Pass non regge più?
In molti lo dicevano sottovoce, adesso il sospetto è diventato un urlo: Game Pass potrebbe non essere economicamente sostenibile. Nonostante lo slogan “il miglior affare nel gaming”, portare in abbonamento giochi da 100+ milioni di dollari l’uno non sta pagando.
Microsoft aveva promesso che l’acquisizione di Activision Blizzard avrebbe “giovato al mercato del lavoro videoludico”. In realtà ha portato, finora, a una raffica di chiusure e licenziamenti. E il paradosso è servito: mentre Xbox comprava studi a colpi di miliardi, perdeva appeal nelle case dei giocatori.
Europa centrale abbandonata
The Verge ha confermato che la distribuzione Xbox in Europa centrale verrà “ristrutturata”, con interruzioni in diverse regioni. Tradotto: ci sono aree in cui non varrà nemmeno più la pena spedire console sugli scaffali.
Dove un tempo Xbox vendeva forte – Germania, Paesi Bassi, Francia – oggi la realtà è diversa. In certi mercati, Xbox non riesce più a competere, e Microsoft sembra pronta a sfilarsi senza troppi rimpianti.
Una dinamica già vista in Medio Oriente e in buona parte dell’Asia, dove ormai Xbox è un miraggio da importazione.
E i giochi?
Nel frattempo, il parco titoli langue. Le esclusive first party non decollano, i giochi più giocati su Xbox sono comunque multipiattaforma, e anche i pochi successi – vedi Hi-Fi Rush – sono stati cancellati a sorpresa con la chiusura di Tango Gameworks nel 2024.
Ora tutti gli occhi sono puntati su Ninja Theory. Il team di Hellblade 2 potrebbe essere tra i prossimi a sparire, se i rumor trovassero conferma. Sarebbe l’ennesimo schiaffo ai fan.
Xbox continuerà a esistere?
Sì, ma non come prima.
L’hardware potrebbe diventare secondario. Il brand Xbox sopravviverà probabilmente come etichetta software, servizio cloud, app su Smart TV o appoggiato al PC gaming. Microsoft non vuole più perdere soldi con le console. E questo cambia tutto.
Chi difendeva la “console war” oggi si ritrova senza una fazione. O quasi.
È tempo di voltare pagina?
Per molti, Xbox era la casa dei ricordi. Halo, Gears of War, Fable, i pomeriggi online su Xbox Live. Ora restano numeri, tagli e dichiarazioni di intenti vuoti.
Certo, Microsoft può sempre rialzarsi. Ma per farlo dovrà riscrivere le regole, abbandonare le promesse non mantenute e ritrovare un’identità. Quella vera, fatta di giochi che restano, non di acquisizioni che spariscono.
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