Negli ultimi mesi il mondo del gaming ha assistito a una delle polemiche più calde degli ultimi anni: la censura nei pagamenti digitali.
Al centro dello scontro ci sono Visa e Mastercard, accusate di bloccare transazioni verso giochi con contenuti violenti o sessuali, causando rimozioni a catena da store come Steam e Itch.io.
Da dove nasce la tempesta
Tutto parte da Collective Shout, un gruppo attivista femminista australiano, che ha lanciato una campagna mirata contro videogiochi con contenuti sessuali espliciti o violenti.
L’operazione ha messo pressione ai circuiti di pagamento, spingendoli – direttamente o indirettamente – a influenzare le policy delle piattaforme.
Il risultato?
- Itch.io ha rimosso o deindicizzato migliaia di giochi NSFW.
- Steam ha modificato i termini per i contenuti sensibili, limitando la vendita di alcuni titoli.
- Alcuni giochi sono stati colpiti nonostante non contenessero materiale esplicito, ma solo perché etichettati con tag sensibili come LGBTQ+ o contenuti maturi.
La community non è rimasta a guardare. Sviluppatori, gamer e attivisti per la libertà d’espressione hanno protestato apertamente, sommergendo Visa e Mastercard di email, telefonate e campagne social.
La posizione di Visa e Mastercard
Ufficialmente, entrambe le società negano di voler censurare i contenuti.
La loro linea è che le restrizioni servono solo a prevenire transazioni illegali e a tutelare “l’immagine del marchio” (reputational risk).
Eppure, Valve ha confermato di aver ricevuto riferimenti diretti da Mastercard sul rischio reputazionale, usato come giustificazione per alcune rimozioni.
Questo termine vago è proprio uno dei punti centrali della controversia: lascia ampio margine discrezionale per bloccare pagamenti in base a criteri non sempre trasparenti.
L’ordine esecutivo che cambia le carte in tavola
Il 7 agosto 2025, il presidente USA Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo contro il “debanking politico”.
In pratica, la nuova regola vieta a banche e circuiti di pagamento di negare servizi per motivi politici, ideologici o religiosi.
Tra le misure:
- Eliminare il concetto di rischio reputazionale dalle linee guida.
- Ripristinare i servizi bloccati entro 180 giorni.
- Prevedere sanzioni per istituzioni che violano le nuove norme.
Il provvedimento è stato accolto con favore dalla Merchant Payments Coalition e da numerosi operatori commerciali, non solo del gaming, ma anche di fintech, criptovalute e piccole imprese.
Effetto immediato: Visa e Mastercard sotto pressione
La firma dell’ordine ha avuto conseguenze immediate:
- Perdita di circa 5% del valore in borsa per Visa e Mastercard.
- Dibattito acceso sul potere monopolistico dei due colossi, che controllano l’80% del mercato dei pagamenti negli USA.
- Riaccensione della discussione sulla concorrenza, con la possibilità di aprire alle reti di pagamento minori.
Per l’industria videoludica, questo potrebbe significare fine delle restrizioni arbitrarie sulle transazioni verso titoli NSFW o controversi.
Implicazioni per Steam, Itch.io e gli sviluppatori indie
Se applicato alla lettera, l’ordine esecutivo potrebbe:
- Obbligare Visa e Mastercard a processare pagamenti verso titoli precedentemente bloccati.
- Ridurre il potere delle piattaforme di pagamento nel determinare cosa può essere venduto.
- Dare respiro agli sviluppatori indie, che spesso non hanno risorse per bypassare i circuiti tradizionali.
Ma ci sono anche incognite:
- L’ordine vale solo negli USA, quindi per i marketplace globali resta da capire se cambierà davvero qualcosa fuori dai confini americani.
- Alcuni analisti temono un indebolimento dei controlli contro frodi e riciclaggio, se il concetto di rischio reputazionale verrà rimosso del tutto.
La community resta in allerta
Il provvedimento è visto come una vittoria dai difensori della libertà creativa, ma la partita non è chiusa.
Le grandi piattaforme di pagamento potrebbero:
- Trovare altre motivazioni legali per bloccare certe transazioni.
- Adeguarsi formalmente, ma continuare con pratiche restrittive mascherate da altre policy.
La vera sfida sarà monitorare come Visa, Mastercard e le piattaforme reagiranno nei prossimi mesi, e se le autorità faranno rispettare davvero le nuove regole.
Perché è un precedente importante
Questo caso segna un punto chiave nel rapporto tra potere finanziario e industria videoludica:
- Conferma che i circuiti di pagamento possono influenzare la distribuzione di contenuti.
- Dimostra che un’azione politica può cambiare le regole del gioco.
- Solleva il tema della concorrenza nei servizi di pagamento digitali.
Se l’ordine esecutivo verrà applicato fino in fondo, non si tratterà solo di una vittoria per Steam e Itch.io, ma di un precedente che potrebbe proteggere altri settori dall’influenza delle banche sul mercato dei contenuti digitali.
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