C’è qualcosa di magico nei progetti fan-made: nascono dall’amore puro per un gioco, senza budget milionari o pressioni di publisher. Eppure, a volte, riescono a far parlare tanto quanto un titolo ufficiale. È il caso di Mafia: The Old Country, un lavoro indipendente che riporta sotto i riflettori una delle saghe più amate di sempre. L’idea è semplice: prendere l’essenza del primo Mafia e reimmaginarla con un motore moderno, portando avanti quella fame di realismo che ha sempre distinto la serie dal caos più arcade di GTA.
Il risultato? Un’opera che graficamente sorprende, capace di far tornare l’atmosfera cupa degli anni ’30, ma che allo stesso tempo mostra i limiti tipici di un progetto non professionale. “Quasi incredibile, ma non ancora lì”: così è stato definito da chi lo ha provato.
Perché Mafia è ancora un nome che conta
Parliamoci chiaro: senza il primo Mafia del 2002, firmato Illusion Softworks, il concetto di crime drama nei videogiochi non sarebbe stato lo stesso. Al tempo offriva un realismo che spiazzava: niente corse a 200 km/h senza rischi, niente armi infinite. Dovevi rispettare i limiti di velocità, studiare i movimenti dei nemici e sopportare la tensione di missioni senza compromessi.
Dopo quel debutto, la saga ha vissuto alti e bassi: Mafia II rimane un cult, Mafia III ha diviso con la sua struttura ripetitiva, e Mafia: Definitive Edition del 2020 ha dimostrato quanto ancora fosse forte il legame con la storia di Tommy Angelo. Proprio da lì parte l’ispirazione di The Old Country.
Atmosfera: un tuffo negli anni ’30
Il primo impatto con il progetto è visivo. Le strade, i palazzi e le auto d’epoca mostrano un livello di dettaglio che non ti aspetteresti da un fan project. La pioggia riflette sulle strade, i fari delle auto tagliano la nebbia, e i locali notturni sembrano usciti da un film gangster dell’epoca.
C’è un amore quasi maniacale per i particolari: insegne luminose, vicoli pieni di vita, NPC vestiti in modo credibile. È questo il punto di forza più grande di The Old Country: ti fa sentire in una città viva e pericolosa, come Liberty City e Los Santos sanno fare, ma con un tono più realistico e meno sopra le righe.
I problemi non mancano
Peccato che, una volta imbracciata la pistola, i difetti vengano subito fuori. Il sistema di combattimento viene descritto come “legnoso”: colpi poco precisi, coperture che non rispondono sempre, animazioni che spezzano l’immersione. Anche i pugni e i movimenti corpo a corpo non trasmettono la giusta fisicità.
Le missioni, poi, soffrono di ripetitività. Alcune ricordano troppo da vicino i vecchi schemi “vai lì, elimina il bersaglio, torna indietro”, senza la tensione narrativa che ha reso celebre la saga. L’impressione è di avere una struttura solida, ma ancora grezza.
Confronto con Mafia: Definitive Edition
Impossibile non pensare al remake ufficiale del 2020. Hangar 13 aveva dato nuova vita a Lost Heaven, con una regia cinematografica e un comparto tecnico da tripla A. The Old Country si pone quasi come fratello minore: meno rifinito, ma con la stessa voglia di trasportarti in un mondo gangster credibile.
Se Definitive Edition era un film interattivo con missioni serrate e dialoghi scritti ad arte, The Old Country cerca di offrirti libertà, anche a costo di perdere in ritmo. È qui che si vede la differenza tra una produzione ufficiale e un fan project.
Il confronto inevitabile con GTA
Ogni volta che si parla di giochi criminali open world, l’ombra di GTA incombe. Rockstar ha imposto regole, ritmi e standard produttivi quasi irraggiungibili. The Old Country sceglie la strada opposta: meno spettacolo, più realismo. Non troverai jetpack, salti acrobatici o follia gratuita. Qui si guida piano, si pianifica, si soffre ogni scontro a fuoco.
Questo lo rende unico agli occhi dei fan storici di Mafia, ma può risultare poco attraente per chi si aspetta un’azione esplosiva senza pause.
Stato del progetto
Al momento Mafia: The Old Country è disponibile solo in forma di demo tecnica per PC. Non esistono versioni console né date d’uscita. Gli sviluppatori non hanno legami con 2K, quindi il rischio di problemi legali non è da escludere. Ma finché resta un fan project gratuito, la community lo guarda con curiosità.
Online si trovano diversi video gameplay che mostrano intere sezioni di guida e combattimento. Ed è proprio la community ad alimentare discussioni e dibattiti: c’è chi lo difende a spada tratta, affascinato dall’atmosfera, e chi sottolinea che senza un salto di qualità nel gameplay resterà solo un esercizio di stile.
Perché vale la pena parlarne
Nonostante i difetti, The Old Country ha già fatto qualcosa di importante: ha ricordato a tutti quanto sia ancora vivo il desiderio di Mafia. Hangar 13 ha confermato di essere al lavoro su un nuovo capitolo ufficiale, ma non ha mostrato nulla di concreto. In questa attesa, il progetto fan mantiene acceso l’interesse e tiene unita una community che non ha mai smesso di chiedere nuove storie di gangster.
In un’industria che si concentra sempre più su grandi produzioni e sequel infiniti, vedere un gruppo di appassionati dedicare tempo ed energie a un progetto simile è un segnale forte: Mafia è più di un gioco, è un pezzo di cultura videoludica che continua a ispirare.
Per i fan della saga, resta un progetto da seguire. Non sostituisce un nuovo Mafia ufficiale, ma tiene viva la fiamma in attesa di novità da parte di 2K e Hangar 13.
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