Sony ha confermato un nuovo aumento di prezzo per PS5 negli Stati Uniti, valido dal 21 agosto 2025. Non parliamo di bundle o versioni speciali: la botta riguarda tutte le edizioni della console.
- PS5 Standard: 549,99 $
- PS5 Digital Edition: 499,99 $
- PS5 Pro: 749,99 $
Un aumento secco di 50 dollari rispetto ai listini precedenti, applicato da un giorno all’altro senza finestre di preavviso. Se stavi pensando di prendere una PlayStation al prezzo vecchio, ormai è troppo tardi.
Perché i prezzi salgono invece di scendere?
Ufficialmente, la colpa è dei nuovi dazi sulle importazioni dall’Asia introdotti dall’amministrazione Trump. La logica è semplice: microchip e componenti costano di più, il prezzo finale cresce di conseguenza. Ma qui arriva la frustrazione dei fan: Sony ha appena chiuso un trimestre record con oltre 13 miliardi di profitto netti dall’inizio della generazione PS5, più di quanto raccolto sommando tutte le generazioni precedenti di PlayStation. Numeri del genere fanno pensare che l’azienda avrebbe margine per assorbire i rincari senza scaricarli direttamente sui giocatori.
Una tendenza globale
Non è la prima volta che succede. In Europa, Medio Oriente e Oceania il prezzo della PS5 Digital Edition era già stato ritoccato ad aprile. In Giappone e in altri mercati era accaduto ancora prima. Gli Stati Uniti erano rimasti l’unico territorio “intoccato”, ma ora anche qui il listino è stato riallineato verso l’alto.
L’aspetto curioso è che, storicamente, le console diventavano più economiche con l’avanzare del ciclo vitale. Oggi sta succedendo l’opposto: PS5 aumenta, Switch 2 è annunciata più costosa del previsto, Xbox Series X ha già toccato i 700 dollari. E i leak parlano di un futuro handheld Xbox addirittura sopra i 900 dollari.
Fiducia ai minimi
Questa mossa brucia perché arriva in contemporanea con report finanziari positivi. Per molti giocatori, sembra l’ennesima applicazione della famigerata “fiduciary responsibility”, ovvero il dovere legale delle aziende quotate in borsa di far crescere i profitti a ogni costo, anche a rischio di alienarsi la fanbase.
Il problema è di lungo termine: quanto reggerà la domanda se il prezzo delle console continua a salire? Già ora una parte dei gamer si rifugia nel retro gaming, nel mobile o nel PC low cost. Non tutti sono disposti a spendere 750 dollari per una macchina che a metà ciclo non scende, ma sale.
Il confronto con PS6
La situazione diventa ancora più paradossale se si guarda avanti. Le prime indiscrezioni su PlayStation 6 parlano di una console progettata per costare meno della PS5 Pro, proprio per essere più accessibile al lancio. Mentre aspettiamo la nuova generazione, la vecchia continua a diventare più cara: una contraddizione che lascia l’amaro in bocca.
La voce della community
Sui forum e sui social la reazione è quasi unanime: “fa schifo”. Non ci sono sfumature. Anche chi in passato ha difeso le strategie Sony questa volta si mostra critico. Non è un problema di affezione al brand: è la sensazione di essere presi di mira in un momento in cui l’hardware è già ampiamente ripagato.
In sintesi: Sony fa cassa, i giocatori pagano. La domanda è se questo modello reggerà ancora a lungo o se vedremo un contraccolpo nelle vendite.
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