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Battlefield 6: ritorno alle origini con single player globale e un multiplayer da urlo

Battlefield 6 unisce campagna globale e multiplayer old-school: distruzione, classi, Portal potenziato e beta il 9 agosto.

12 ore fa
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Il mondo sta andando in pezzi. Letteralmente. E stavolta non è solo uno slogan da trailer: Battlefield 6 costruisce la sua identità su uno scenario geopolitico collassato, in cui la NATO non esiste più e due super-fazioni si contendono il futuro del pianeta. Ma non farti fregare dal tono apocalittico: questo nuovo capitolo segna anche un vero ritorno a casa per la saga. Classi, distruzione ambientale e gunplay da manuale sono tornati. E sì, c’è anche la campagna single player.

Contenuti in questo articolo
Una campagna che racconta un mondo in frantumiMultiplayer vecchia scuola? QuasiPortal è tornato, ed è più potente che maiBeta pubblica il 9 agostoUn progetto globale per un gioco globalePer chi è Battlefield 6?

Una campagna che racconta un mondo in frantumi

una scena esplosiva dal pre-alpha di battlefield labs: qui la distruttibilità non è solo estetica, ma cambia davvero il gameplay. pareti che crollano, calibri che penetrano, coperture che non esistono più. finalmente battlefield torna a fare... battlefield.
Una scena esplosiva dal pre-alpha di battlefield labs: qui la distruttibilità non è solo estetica, ma cambia davvero il gameplay. Pareti che crollano, calibri che penetrano, coperture che non esistono più. Finalmente battlefield torna a fare… battlefield.

Elma Talbet di Motive Studios lo dice chiaramente: l’obiettivo era dare “realismo e coerenza” all’universo narrativo del gioco. E da qui nasce la premessa: cosa succederebbe se la NATO iniziasse a sgretolarsi? Se gli Stati membri cominciassero ad abbandonarla uno dopo l’altro, lasciando il vuoto perfetto per una nuova potenza paramilitare globale?

Entra in scena la Pax Armada, una PMC (Private Military Company) con fondi infiniti e alleanze non dichiarate. Dietro le quinte, un’oscura coalizione internazionale le fornisce armi, tecnologia e legittimità. E il campo di battaglia diventa il mondo intero.

Anche se i dettagli della trama restano sotto embargo, sappiamo che la campagna è pensata per esplorare diversi scenari globali e per gettare le basi del mondo condiviso con il multiplayer. Tradotto: la narrativa non è solo una parentesi. È l’impalcatura di tutto Battlefield 6.

Multiplayer vecchia scuola? Quasi

Ryan MacArthur, executive producer, lo dice senza troppi giri di parole: Battlefield 6 è un successore spirituale di Battlefield 3 e 4. E si sente. Fin dai primi match si nota il ritorno a un sistema di classi ben definite, a una distruzione ambientale credibile, e a quel feeling da sparatutto “through the gun” che sembrava essersi perso negli ultimi capitoli.

Conquest e Breakthrough sono ancora lì, con match a 64 giocatori, ma c’è anche una novità tutta da scoprire: Escalation. È una variante di Conquest, pensata per spingere al massimo la tensione, l’intensità e il controllo del territorio. Un’aggiunta che promette di diventare lo standard competitivo per chi vuole qualcosa di più strutturato.

E poi ci sono le modalità più compatte, pensate per chi ama il gioco rapido e letale:

  • Team Deathmatch
  • Squad Deathmatch (4 squadre da 4, per un totale di 16 giocatori)
  • Domination
  • King of the Hill

Ogni modalità è calibrata non solo sul numero di giocatori, ma anche sulla mappa. Questo vuol dire che ogni match è progettato per adattarsi dinamicamente, offrendo intensità anche su scala ridotta.

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Portal è tornato, ed è più potente che mai

Se c’è una cosa che ha fatto impazzire la community durante l’evento di anteprima è stato il trailer di Battlefield Portal. Non è un semplice ritorno: è un potenziamento vero e proprio della modalità creativa.

Con il nuovo spatial editor puoi modificare liberamente il layout delle mappe, mentre il tool GDAU ti permette di creare logiche complesse senza dover essere un programmatore. L’obiettivo è chiaro: dare ai giocatori tutti gli strumenti per creare partite uniche, da condividere con la community direttamente in-game.

Il team ha promesso che Portal sarà al centro del supporto post-lancio, e che le migliori creazioni della community potranno persino diventare playlist ufficiali. Una mossa furba, che trasforma ogni utente in un potenziale game designer.

battlefield 6

Beta pubblica il 9 agosto

Tutto quello che è stato mostrato nell’evento stampa sarà disponibile anche per i giocatori, a partire dal 9 agosto 2025, con l’open beta. E no, non è solo una demo mascherata: si tratta di una vera e propria fetta del gioco finale. Certo, qualcosa è stato tenuto segreto per il lancio, ma l’impianto c’è già tutto.

I test includeranno modalità classiche e Squad Deathmatch, con feedback diretto da parte della community attraverso il nuovo sistema di Battlefield Labs, pensato proprio per raffinare il bilanciamento pre-release.

Un progetto globale per un gioco globale

Il bello di Battlefield 6 non sta solo nei contenuti, ma anche in come è stato realizzato. Motive, DICE, Criterion e Ripple Effect hanno collaborato in un flusso di lavoro condiviso. E non è stato facile, ma ha funzionato.

Talbet racconta che portare il team di Motive (quello di Dead Space) su un progetto così ampio è stato come passare “da un racconto di paura a una guerra mondiale”. Ma proprio questa diversità ha permesso di costruire una campagna più strutturata e un’identità narrativa forte.

MacArthur, dal canto suo, ammette che il confronto con studi diversi ha portato un cambio di prospettiva vitale: “Abbiamo risolto problemi che ci portavamo dietro da anni. È stata una svolta.”

Per chi è Battlefield 6?

È la domanda che ci si pone sempre, no? Se hai mollato la saga dopo BFV, qui potresti ritrovare le radici che amavi. Se invece sei nuovo della serie, la varietà di modalità e la rinnovata accessibilità possono farti entrare dalla porta principale.

Il gioco punta forte sull’equilibrio tra grande scala e match compatti, tra realismo tattico e creatività libera, tra esperienza classica e sandbox moderno. Ed è proprio in questo mix che Battlefield 6 potrebbe aver trovato la sua formula vincente.

Non si tratta solo di sparare. Si tratta di dominare uno scenario, costruire strategie, sfruttare il caos — e farlo con stile.

Seguici su Instagram per altri approfondimenti e aggiornamenti esclusivi: @gamecast_it

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