L’hai visto. Hai sentito parlare di trasformazioni, ambienti esplosivi e Pauline che urla parole. Ma finché non ci metti le mani, Donkey Kong Bananza resta un mistero. Ecco: ci abbiamo giocato per due ore, e possiamo dirlo chiaramente. Questo è il Super Mario Odyssey di Donkey Kong. Ed è una bomba.
Stessa formula, nuova energia

Partiamo da un fatto ufficiale: Bananza è sviluppato dallo stesso team di Odyssey. E si vede. Il feeling è quello: grandi aree aperte, collezionabili ovunque (sostituisci le lune con le banane), puzzle ambientali da risolvere a botte, checkpoint per il viaggio rapido e una mappa da esplorare come e quanto vuoi.
Ma cambia il protagonista, e cambia tutto. Donkey Kong è brutale, scattante, potente. Salta, rotola, spacca muri, si arrampica, lancia rocce, crea crateri. E mentre lo fai, ti senti… forte. C’è qualcosa di profondamente soddisfacente nel devastare l’ambiente. Eppure il controllo non è mai legnoso: anzi, la velocità di movimento e la varietà di abilità ti danno un ritmo continuo, quasi da speedrun.
Punch, salti e pickaxe improvvisate
I controlli sono semplici ma con stile. Il salto è su A, ma tutto il resto è… pugni. Verso l’alto, avanti, in basso. Ogni direzione serve a qualcosa. Puoi creare tunnel nel terreno, distruggere blocchi, affrontare nemici. Alcuni materiali troppo duri? Nessun problema: li raccogli e li usi come picconi. E quando serve, puoi anche surfare sopra oggetti estratti dal suolo. Sì, DK può letteralmente usare i detriti per muoversi più velocemente.
La sensazione è quella di controllare un gorilla-hulk in versione platform, con momenti quasi zen di esplorazione alternati a fasi di puro caos.
Tre strati di pura esplorazione

Durante l’anteprima, abbiamo esplorato tre ambienti principali (detti “strati”): Laguna, Canyon e Foresta. Ogni strato è composto da sottolivelli, con propri nemici, biomi, oggetti e sfide.
Nella Laguna, l’obiettivo era riattivare i flussi d’acqua bloccati dai nemici della Void Co. Come? Distruggendo pilastri, affrontando creature volanti con rocce esplosive e risolvendo piccoli puzzle ambientali. Ogni azione contribuisce a cambiare lo scenario: il livello dell’acqua sale, sblocchi nuove aree, attivi NPC e meccaniche.
Nel Canyon, invece, DK diventa un treno in corsa. Muri da sfondare, minecart da cavalcare, boss fight contro giganti armati di martelloni. Lì abbiamo scoperto anche le Vie di Fuga (piccoli rifugi gestiti da NPC architetti) dove dormire, ottenere cuori bonus, cambiare abiti e ascoltare dialoghi opzionali con Pauline.
La Foresta è invece l’ambiente più ostile, pieno di acqua avvelenata, spine rosse e nemici spinosi. Qui entri in modalità survival vera. Lanciare semi per creare tralci, attivare ponti, schivare attacchi letali. Ed è proprio qui che abbiamo provato per la prima volta la trasformazione in Struzzo Bananza.
Kong Bananza e altre trasformazioni
Una delle novità più forti di Bananza è il sistema di trasformazioni temporanee. Raccogliendo oro, puoi riempire un indicatore e attivare le forme Bonanza premendo L+R.
- Kong Bananza: Donkey Kong potenziato. Più grande, più veloce, più devastante. Spacca tutto, anche ciò che normalmente resisterebbe.
- Struzzo Bananza: una forma leggera pensata per volare, planare tra piattaforme e persino lanciare uova-bomba sui nemici (ma solo se sblocchi l’abilità giusta).
Sì, perché esiste anche un albero delle abilità: ogni 5 banane trovi un punto da spendere. Alcuni potenziamenti migliorano statistiche base (salto, forza, resistenza), altri sbloccano nuove mosse come il doppio salto con rocce in mano o attacchi aerei in forma Struzzo.
Co-op locale: Pauline urla (letteralmente)
La modalità multiplayer è una chicca. Il secondo giocatore controlla Pauline, in uno stile simile a Galaxy. Può volare, mirare con un puntatore (simile a un mouse) e “sparare” parole-arma, assorbendo proprietà dai materiali vicini. L’attacco cambia in base all’elemento copiato.
Pauline non è solo utile, è anche personalizzabile. Puoi cambiare abiti, ottenere bonus e dialoghi esclusivi. Insieme a DK, crea un gameplay davvero sinergico: lui spacca, lei colpisce da lontano. Una combo devastante, perfetta anche per partite in famiglia.
Villaggi, negozi e sfide
Ogni villaggio contiene checkpoint, negozi di equipaggiamento, tinture, mappe per trovare collezionabili e punti dove scambiare fossili o chip di banandium per ottenere bonus. L’economia di gioco è ricca e sensata: nulla è sprecato.
Le sfide, invece, sono una vera sorpresa. Alcune sono semplici arene con nemici da sconfiggere entro un tempo limite. Altre sono esplorative, con collezionabili da ottenere solo in certi modi (spesso legati alla trasformazione attiva). E poi ci sono le sfide d’oro: timer attivo, raccogli tutto ciò che puoi, ma attenzione: non si possono ripetere.
Boss fight: spettacolari e stratificate
Nel Canyon abbiamo affrontato Grumpy Kong, boss pesante e armato di massi giganti. Serve capire i pattern, usare la forma giusta (Bananza), distruggere i suoi scudi e colpirlo quando è stordito. C’è tensione, c’è ritmo, e soprattutto c’è cura nei dettagli. Non sono boss messi lì a caso.
In breve? È il 3D Donkey Kong che aspettavamo
Donkey Kong Bananza è denso, reattivo, colorato, pieno di cose da fare e da scoprire. Se ti è piaciuto Odyssey, qui ritrovi lo stesso DNA ma con un’energia tutta nuova. La struttura a sottolivelli è una trovata brillante che unisce il meglio di Mario 64 e Galaxy con un ritmo moderno.
E per chi si chiede: “Ma dov’è King K. Rool?” Tranquillo, ancora non si è visto. Ma con tutto quello che abbiamo provato, la voglia di scoprirlo è alle stelle.
Donkey Kong Bananza esce il 17 luglio. Segnatelo. È il ritorno del Re.