Square Enix non l’ha mai detto chiaramente, ma lo sa bene anche lei: Final Fantasy VIII è il capitolo più divisivo della saga. C’è chi lo ama per la storia più matura, l’atmosfera da accademia militare, i Guardian Forces e le carte del Triple Triad. E c’è chi, ancora oggi, non ha capito il sistema Junction o perché diavolo i nemici salgano di livello insieme a te.
Eppure, nel 2024, a 25 anni dall’uscita originale su PS1, la domanda continua a tornare: ci sarà mai un remake completo di FFVIII? La risposta breve è no. Quella lunga… è più interessante.
Cosa ha detto davvero Square Enix

Nessun annuncio ufficiale. Nessun trailer a sorpresa. Nessun leak credibile. Su Final Fantasy VIII Remake regna il silenzio. Ma non è un silenzio assoluto. Tra dichiarazioni semi-serie e interviste con mezze aperture, qualcosa si è mosso. Poco, ma si è mosso.
Yoshinori Kitase, regista dell’originale FFVIII e oggi produttore del Remake di FFVII, nel 2019 disse chiaramente:
“Mi piacerebbe vederlo rifatto, ma da una nuova generazione di sviluppatori.”
Una frase diplomatica, ma che lascia intendere una cosa: lui non lo farà. E lo ha confermato anche più tardi, nel 2024, in un’intervista con IGN. Qui è andato più a fondo: se mai si dovesse rifare FFVIII, il sistema Junction andrebbe ripensato da zero. Anche il meccanismo che fa salire di livello i nemici insieme al giocatore, ammette, “rende il gioco meno intuitivo”. In altre parole: FFVIII oggi sarebbe troppo “strano” per un pubblico moderno.
Il colpo finale arriva da Naoki Hamaguchi, director di FFVII Remake. A chi gli chiede se si metterebbe a rifare anche l’ottavo episodio dopo la trilogia di Cloud, lui ride e risponde:
“No, grazie. Non ce la faccio più.”
Ironico, ma abbastanza chiaro.
Insomma, nessuno vuole prendersi la briga. E considerato quanto tempo, denaro e personale servono per rifare FFVII, è difficile immaginare che Square Enix si lanci in un secondo progetto ancora più rischioso.
Un Remaster che non basta
Nel 2019 è arrivato Final Fantasy VIII Remastered, ed è stata una boccata d’ossigeno: texture dei personaggi rifatte, colonne sonore pulite, qualche booster per i più pigri (velocità x3, invincibilità, battaglie disattivabili). Ma il resto? Invecchiato. Male.
Gli sfondi sono rimasti sgranati. Il sistema Draw è lo stesso: devi passare ore a “rubare” magie ai nemici per boostare le statistiche. La storia è identica, con i suoi buchi, le sue stranezze e quell’orfanotrofio spuntato fuori dal nulla.
Insomma: un remaster utile, ma non sufficiente a riportare FFVIII sotto i riflettori.
La community non si arrende
E allora i fan hanno preso in mano la situazione.
Su Reddit e nei forum, il dibattito è vivo. C’è chi sogna un combat system alla FFVII Remake, chi vuole restare fedele ai turni, chi propone un gioco in due parti: una su Laguna, una su Squall. Idee folli? Forse. Ma figlie di un amore vero.
E non sono solo chiacchiere. Su PC, le mod hanno trasformato FFVIII in qualcosa di molto più dignitoso. Alcuni esempi:
- SeeD Reborn: interfaccia ridisegnata in HD
- Tripod: Triple Triad restaurato con nuove grafiche
- Ragnarok Mod: bilanciamento del gameplay, nuove abilità, curve di difficoltà più sensate
- Mod AI GAN: sfondi e filmati upscalati in HD con intelligenza artificiale
A questo si aggiungono i video fan-made: c’è chi ha rifatto la intro in Unreal Engine 5, chi ha ricreato i combattimenti in 3D, chi ha prodotto trailer finti con grafica AI e musica orchestrale. Tutto pur di dire: “Guardate che potenziale avrebbe, oggi, questo gioco.”
Cosa vogliono i fan da un remake
Se domani Square Enix annunciasse FFVIII Remake, la community saprebbe esattamente cosa chiedere.
Da cambiare:
- Il sistema Draw: troppo macchinoso. Sì alla personalizzazione delle statistiche, ma senza 200 magie rubate una per una.
- Il Junction: tenere l’idea, ma renderla più chiara e meno frustrante.
- Lo scaling dei nemici: basta mostri che crescono con te. Far salire di livello Squall dovrebbe essere un vantaggio, non un rischio.
- La narrativa: più spazio a Laguna, a Ultimecia, a Irvine. Flashback meglio distribuiti. L’orfanotrofio va reso credibile.
Da conservare assolutamente:
- Il Triple Triad. Modernizzato, magari online, ma con le stesse regole di base.
- Le Guardian Forces, con qualche cutscene in più e un sistema di evocazione spettacolare.
- Le scene iconiche: il ballo di Squall e Rinoa, il combattimento tra i Garden, la sequenza nello spazio.
- La colonna sonora: orchestrata, ma senza tradire l’anima di Eyes on Me e Liberi Fatali.
In altre parole: i fan non vogliono un altro gioco. Vogliono lo stesso FFVIII, ma aggiornato, rifinito, amato di nuovo anche da chi nel ’99 non c’era.
Perché non lo faranno (almeno per ora)
Il motivo è semplice: non conviene.
FFVII è un marchio da centinaia di milioni. Cloud, Sephiroth, Aerith: anche chi non ha mai toccato un Final Fantasy li conosce. FFVIII è più di nicchia. E rifarlo oggi, con lo stesso livello di ambizione, costerebbe anni di sviluppo e decine di milioni.
In più, il rischio è alto. Il gameplay originale è strano. Se lo cambi troppo, deludi i fan. Se lo lasci com’è, confondi i nuovi. Se non vendi abbastanza, l’intero investimento va in fumo.
Square Enix lo sa. E per ora, ha già le mani piene con la trilogia di FFVII Remake, Kingdom Hearts 4, Dragon Quest XII e chissà cos’altro.
E allora?
Allora aspettiamo. O, meglio ancora, giochiamo. Rigiocare FFVIII oggi – con le mod giuste, su PC – è più facile che mai. E anche se non è un remake ufficiale, è un modo per rivivere una storia unica, un mondo che merita più rispetto, e un protagonista silenzioso che, in fondo, non ha mai smesso di parlare a chi lo ha davvero ascoltato.
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