Il Regno Unito è il primo terreno di test. Microsoft ha annunciato che, da inizio 2026, per usare chat, inviti e funzioni social su Xbox servirà una verifica età ufficiale. Niente più nickname e data di nascita inventata: dovrai mostrare un documento, fare una scansione facciale o passare da metodi come carta di credito o operatore telefonico.
La mossa nasce per rispettare l’Online Safety Act, ma il piano è di estenderla ad altre regioni adattandola alle leggi locali. Microsoft assicura che i dati non resteranno memorizzati, ma la rassicurazione non ha placato il dibattito.
GTA 6 nel mirino: il datamine che fa discutere
Nel codice di GTA Online sono apparsi riferimenti chiari a una “Age Assurance Check”. Non è ancora attiva, ma la logica è semplice: niente accesso a funzioni come Snapmatic, chat testuale o messaggi in-game senza conferma della tua età.
Il Regno Unito sembra destinato a ricevere il sistema per primo. La procedura prevedrebbe l’apertura di una pagina esterna tramite QR code per caricare il documento. Per ora Rockstar non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma la presenza del codice non lascia dubbi sulle intenzioni.
La reazione della community
Il tam-tam sui social è stato immediato. Molti utenti hanno dichiarato che non forniranno mai un documento a un publisher, per paura di furti d’identità o violazioni di privacy. Altri criticano il rischio di censura preventiva: se un governo potesse decidere quali giochi o contenuti bloccare, titoli con trame politiche o controverse rischierebbero di sparire o essere modificati.
Il malcontento è trasversale: gamer di tutte le età e orientamenti politici vedono la misura come un passo verso un controllo capillare delle attività online.
Non è la prima volta che succede
GTA V ha già subito limitazioni regionali: i casinò digitali interni sono stati bloccati in vari paesi, e le microtransazioni sono state regolate in modo diverso a seconda della normativa locale. La differenza è che questa volta non si parla di singole feature, ma di accesso a intere sezioni di gioco in base a un controllo governativo dell’età.
Privacy o pretesto?
Ufficialmente, l’obiettivo è proteggere i minori. Nei fatti, molti temono che si tratti anche di una raccolta dati estesa, utile a profilare comportamenti, gusti e abitudini di gioco. Un archivio permanente di ogni acquisto, ogni partita e ogni interazione, con il rischio che governi e aziende abbiano più controllo che mai sull’esperienza videoludica.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
- Xbox: UK confermato per inizio 2026, altre regioni in valutazione.
- Rockstar: codice già nei file di GTA Online, nessuna data ufficiale.
- Sony e Nintendo: nessuna conferma, ma la pressione normativa potrebbe spingerle verso misure simili.
Per ora, la verifica età non bloccherà l’avvio di un gioco offline. Ma se la tendenza sarà quella di legare l’intera esperienza alla connessione e alla verifica ID, il confine tra sicurezza e controllo rischia di diventare molto sottile.
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