Hai presente quel momento in cui pensi “dai, non può essere così brutto”?
Spoiler: può esserlo eccome.
David, veterano dei giochi di ruolo dagli anni ‘80, si è immolato per noi e ha giocato i peggiori RPG mai rilasciati in America (quindi niente chicche giapponesi da import). Ecco la sua lista dei 7 titoli che nessuno dovrebbe toccare, nemmeno per sbaglio, nemmeno in saldo a 3 dollari fuori da un Electronics Boutique.
Hai il coraggio di leggerli tutti?
Secret of the Stars (SNES, 1995)

Stesso anno di Chrono Trigger. Stessa console. Fine delle somiglianze.
Sviluppato da ASCII, un team più abituato al calcio che alle spade, questo RPG a turni è una lezione su come rovinare un’idea con una traduzione demenziale e una gestione dei party senza senso.
Tutto in caps lock, boss chiamati “Clarkin” invece di Kraken e un antagonista che si chiama Bad Bad. Non è satira, è tutto vero.
C’era un sistema interessante con due gruppi (Aquatilians e Castera), ma usi sempre e solo uno dei due. Quindi? Perché esistono?
The Granstream Saga (PS1, 1998)
Spiritual sequel della leggendaria “Heaven and Earth Trilogy” (Soul Blazer, Illusion of Gaia, Terranigma), questo era attesissimo.
Peccato che abbia la grafica più brutta dell’intera generazione PS1, con personaggi senza occhi e ambienti vuoti.
Il sistema di combattimento, tecnicamente action, è spezzato da transizioni lente che ti fanno rimpiangere ogni incontro casuale.
Vuoi il colpo di grazia? Puoi ottenere la spada più potente del gioco nei primi 5 minuti. Sì, proprio così.
Traysia (Sega Genesis, 1992)
“Ehi, guarda! Un RPG su Genesis! Dev’essere una gemma nascosta, vero?”
No. È solo nascosta perché nessuno la vuole.
Combattimenti lenti, gestione oggetti frustrante, mappe giganti piene di vicoli ciechi e una trama che capisci solo se leggi il manuale.
David ci ha giocato con emulatori, fast-forward e guide di GameFAQs… ed è comunque stata una tortura.
Chaos Wars (PS2, 2008)
Un crossover RPG con personaggi da Shadow Hearts, Growlanser, Gungrave… sembra figo, no?
Peccato che sia passato alla storia per il peggior doppiaggio mai registrato su una console.
Gli sviluppatori hanno fatto doppiare il gioco ad amici e parenti, letteralmente.
Traduzioni errate, nomi sbagliati (Uru al posto di Yuri?), personaggi sbloccabili che non puoi usare perché il team massimo è di 5, e battaglie obbligatorie con personaggi sottolivellati. Il caos nel nome è l’unica cosa coerente.
Loop8: Summer of Gods (Multiplatform, 2023)
“Un gioco alla Groundhog Day, ambientato in un’estate giapponese, con vibes da anime?”
Sembrava promettente. Poi è uscito.
Dialoghi ripetitivi, eventi randomizzati senza logica, e un loop che ti fa odiare ogni minuto passato a cliccare su personaggi cloni in ambienti sempre uguali.
Il pedigree da Lunar e Grandia? Solo marketing. Nulla in questo gioco funziona davvero.
Brandish (SNES, 1995)
A vederlo sulle riviste sembrava un dungeon crawler figo, tipo Soul Blazer. Poi lo provi e ti ritrovi in un incubo a 16-bit.
Movimento stranissimo, telecamera rotante e salti visuali che ti fanno credere che la cartuccia sia rotta. Ma no, è così di default.
David lo noleggiò per il weekend da ragazzino. Risultato? Fine settimana rovinato. Meglio fare i compiti.
The Legend of Alon D’ar (PS2, 2001)
Ecco il peggio del peggio.
Comprato in saldo a 3 dollari? Ancora troppo.
Grafica orrenda, zero trama, solo fetch quest e collezionabili buttati a caso nella mappa.
Il combattimento è così mal programmato da sembrare una tech demo sbagliata.
Un esempio perfetto di quanto potessero essere brutti i primi RPG 3D su PS2. Terrificante.
C’è qualcosa di peggio?
Forse sì. Ma questa è la crème de la crap, per dirla alla giapponese: una lista di kusoge americani da tenere alla larga.
E tu? Qual è stato il peggiore RPG che hai mai giocato?
Scrivicelo nei commenti o su Instagram. Siamo curiosi di scoprire altri titoli da evitare come la peste.
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