Succede una cosa strana nel mondo del gaming: un content creator lancia una frase “così, per vedere che succede”… e da lì scoppia un putiferio. È esattamente quello che è successo con Wood alias BeatEmUps, youtuber da quasi due milioni di iscritti, e un presunto Nintendo Direct di luglio. Solo che quel Direct non esisteva. E lui lo sapeva. Anzi, lo aveva inventato di proposito.
Ma partiamo dall’inizio.
“Ci sarà un Direct a luglio, fidatevi”
Tutto comincia su un canale secondario, in un episodio del suo Nontendo Podcast. Wood, in modo piuttosto casuale, dice che “sa” che Nintendo sta preparando un nuovo Direct per luglio. Elenca pure qualche titolo che, secondo lui, dovrebbe essere annunciato. Nulla di clamoroso, apparentemente.
Poi però il podcast finisce… e succede una cosa importante: dopo la registrazione ufficiale, Wood, parlando ancora con i presenti, confessa che si è inventato tutto. Che voleva fare un “esperimento sociale”. Voleva vedere come nasce un rumor, quanto velocemente si propaga, e come reagisce l’internet.
Spoiler: ha funzionato anche troppo bene.
La voce corre, e internet esplode
In pochi giorni, l’indiscrezione arriva ovunque. Su X, su Reddit, su YouTube. I soliti canali di rumor iniziano a pubblicare video che citano “fonti vicine a BeatEmUps”. Alcuni ci costruiscono sopra teorie, leak, wishlist.
La cosa interessante è che la frase non era nemmeno detta con tono serio. Non era su un canale principale. Non era nemmeno pensata per diventare virale. Ma il web funziona così: basta uno screen, un timestamp, e via che parte la giostra.
L’amico che lo conosce da 10 anni dice la sua
Ed è qui che arriva il video che abbiamo analizzato. A parlare è un amico di lunga data di Wood, uno che lo conosce da dietro le quinte da oltre dieci anni. Uno che non lo guarda da fuori, ma che ci ha parlato, litigato, lavorato insieme.
Lui lo dice chiaramente: “Non ero a conoscenza del piano, ma quando ho visto come si stava sviluppando tutto ho capito che c’era qualcosa sotto”. E ha fatto una cosa piuttosto intelligente: ha scelto di non parlarne pubblicamente, almeno finché non fosse emerso tutto il contesto. Lo stesso consiglio lo ha dato a SpawnWave e ad altri youtuber.
Spoiler: avevano ragione loro.
Il video spiegazione: “Era tutto pianificato”
Dopo settimane di silenzio, Wood pubblica un video dal titolo:
“I Faked a Nintendo Direct Leak to Investigate How Rumors Spread Online”.
E lì chiarisce tutto. Ammette che era tutto voluto, mostra il dietro le quinte, spiega le sue intenzioni. Dice che voleva capire quanto fosse fragile l’ecosistema dei leak e quanta responsabilità abbiano i content creator nel diffondere hype senza basi.
La community? Divisa a metà. Alcuni lo difendono: “Esperimento riuscito, ha dimostrato che ci beviamo tutto”. Altri lo attaccano duramente: “Hai giocato con la fiducia del pubblico solo per fare views”. Alcuni hanno addirittura detto di non voler più seguirlo.
Ma quindi, era solo uno scherzo?
Sì e no. Non era una trollata fatta per ridere, ma nemmeno un leak fallito. Era una provocazione studiata. E non è neppure la prima volta che succede: John Cartwright (Good Vibes Gaming) qualche anno fa creò un account fake su Twitter e lo usò per diffondere leak falsi. Poi rivelò tutto, e l’esperimento fu accolto con molta più leggerezza.
La differenza, forse, è che nel caso di Wood c’era di mezzo la sua vera identità. E questo ha reso tutto più personale. Più divisivo. Più… emotivo.
Fiducia, hype e responsabilità
La cosa che emerge da tutta questa storia è una sola: la fiducia del pubblico è una moneta difficile da riconquistare. Anche se dici la verità dopo, anche se spieghi le intenzioni. Il confine tra intrattenimento e disinformazione è sottile, e sul web basta poco per finire nel mirino.
In molti dicono: “Ma Wood non è un leaker abituale, fa liste e recensioni”. Vero. Però è anche una figura molto seguita, e con quella visibilità arriva una certa aspettativa. Il pubblico vuole fidarsi. Vuole pensare che se dici una cosa, qualcosa di vero sotto ci sia. Anche solo una briciola.
E quando scopre che era tutto finto? Beh, un po’ si sente fregato. Anche se era per scienza.
Un esperimento riuscito, ma…
A livello teorico, l’esperimento è andato a segno: ha dimostrato quanto velocemente un rumor si diffonde, come si decontestualizza e si amplifica. E lo ha fatto senza danneggiare nessuno (Nintendo compresa).
A livello umano, però, ha lasciato cicatrici. E ha riacceso un vecchio dibattito: quali sono i limiti della “satira informativa” online? Quando diventa dannosa?.
Domande complesse, senza risposte nette.
Cosa resta di tutto questo?
Una cosa è certa: se un giorno sentirai qualcuno dire “ci sarà un Direct a luglio, fidatevi”… controllerai il canale da cui arriva. O almeno ti ricorderai che non sempre i leak sono davvero leak.
E magari ti chiederai se dietro c’è solo un rumor… o un esperimento.
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