Promettono dischi completi. Ma dentro ci trovi build vecchie di dieci anni. Cosa sta succedendo a Limited Run Games?
Se sei un collezionista di giochi fisici, Limited Run Games dovrebbe essere un nome di fiducia. L’idea è semplice: prendere titoli digitali e trasformarli in edizioni da scaffale, con tutto il contenuto aggiornato, patch incluso. Nessuna dipendenza da server, niente download day-one. Solo tu, il disco e il gioco completo. O almeno, così ci hanno fatto credere.
Peccato che l’ultima ondata di uscite abbia fatto esplodere la bomba: Yakuza Zero e Penny’s Big Breakaway, due dei titoli fisici più attesi di quest’anno, sembrano arrivare su disco senza gli aggiornamenti promessi.
Yakuza Zero: edizione “Limited”, ma non aggiornata
Partiamo da Yakuza Zero per PS4. La versione fisica targata Limited Run Games è stata presentata come l’occasione perfetta per avere un’edizione completa del gioco Sega, ormai fuori stampa da anni. Un prodotto da collezione, perfetto anche per chi si era perso il titolo al lancio.
Eppure, secondo quanto emerso sui social (e confermato da utenti come Spin Dash 54), il disco contiene ancora la build 1.00, cioè la versione base uscita quasi un decennio fa. Nessuna patch, nessun bugfix, niente. Esattamente la stessa che trovavi nel 2015.
E la beffa? In un messaggio su Discord, un rappresentante di LRG aveva scritto:
“Qualunque sia la versione presente sullo store digitale al momento della produzione, sarà quella usata per la stampa.”
Ma qui qualcosa non torna. Perché se il gioco su PSN è aggiornato da anni, come può esserci ancora la 1.00 sul disco?
Penny’s Big Breakaway: se mancano i 60 fps, è un problema
Il secondo caso è ancora più emblematico. Penny’s Big Breakaway, lanciato inizialmente a 30 fps su Nintendo Switch, ha ricevuto una patch importante che sblocca i 60 fotogrammi al secondo. Una vera svolta per la giocabilità.
Eppure, la versione fisica per Switch venduta da Limited Run non chiarisce affatto se include quell’aggiornamento. Se si tratta della build originale, chi l’ha comprata si ritrova un gioco mozzato rispetto alla versione digitale. E a quel punto, tanto valeva scaricarlo.
Il problema di fondo: fiducia sprecata
Limited Run Games si rivolge a un pubblico preciso: collezionisti, amanti del fisico, giocatori che vogliono la proprietà vera del prodotto. È gente che si accorge se manca una virgola nei credits o un costume extra nel menu. Gente che non vuole patch o server, ma il gioco pronto all’uso, subito.
Quando prometti una build completa e poi vendi una versione vecchia, non stai solo sbagliando un dettaglio tecnico: stai tradendo un principio. E lo fai a pagamento, con prodotti premium.
Il caso Retromania Wrestling (e cosa aspettarsi ora)
Non è la prima volta che LRG dichiara di voler aspettare il DLC prima di stampare il gioco. Era successo con Retromania Wrestling, per esempio. Ma oggi la sensazione è che ci sia meno attenzione, più fretta, più delega da parte dei publisher grossi.
Sega, per dire, non stampa più copie fisiche di Yakuza: affida il lavoro a LRG. Ma se poi questi dischi non sono aggiornati, di chi è la colpa? E cosa succederà quando anche Xbox o Bethesda inizieranno a fare lo stesso?
Domande scomode, risposte zero
A oggi, Limited Run non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sul caso Yakuza Zero. Non ci sono conferme sulla build effettiva di Penny’s Big Breakaway su Switch. E gli utenti che hanno chiesto chiarezza su Discord si sono trovati davanti al classico muro di vaghezza.
Siamo al punto in cui serve una riflessione seria:
– Vale ancora la pena acquistare queste edizioni fisiche “definitive”?
– Ha senso pagare 40, 60 o 100 euro per un gioco che poi devi patchare comunque?
Chi compra Limited Run non lo fa per giocare domani. Lo fa per conservare, collezionare, tramandare. E quando il contenuto non corrisponde alla promessa, l’intero modello vacilla.
Il caso Yakuza Zero è solo la punta dell’iceberg.
Se Limited Run Games non corregge la rotta, rischia di trasformarsi in quello che diceva di combattere: un distributore di versioni incompiute, mascherate da oggetti da collezione. E in un mondo dove il digitale avanza senza freni, il fisico può sopravvivere solo se resta sincero.
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