Hai presente quando pensi che le cose non possano peggiorare e poi… Nintendo ti sorprende? Ecco, oggi parliamo proprio di questo: le cartucce fisiche di Switch 2 e di come stiano diventando un problema grosso. Tipo boss finale senza checkpoint.
Già da un po’ giravano rumor sul fatto che la nuova console Nintendo avrebbe adottato un formato unico per i giochi fisici, e ora – tra leak e mezze conferme – il quadro si sta facendo più chiaro. E più preoccupante.
Solo un tipo di cartuccia? E costa pure tanto

Pare che Nintendo Switch 2 supporterà una sola cartuccia fisica da 64 GB. Basta con le varianti da 4, 8 o 16 GB che avevamo su Switch 1. Una taglia unica. Ottimo per Cyberpunk o i first-party ciccioni, ma un incubo per chi deve pubblicare titoli più piccoli.
Tipo: perché mai mettere un giochino da 4 GB su una cartuccia da 64? Risposta: non lo faranno. Troppo costoso. E allora? Si passa al formato “digitale mascherato”: una key card, cioè una schedina che compri in negozio ma che in realtà ti sblocca solo il download dall’eShop. Praticamente una scatola con dentro il QR code della delusione.
I tre formati della discordia
Secondo le info (non ufficiali ma parecchio credibili), i formati previsti su Switch 2 saranno:
- Solo digitale, disponibile sull’eShop
- Cartuccia fisica da 64 GB, usata per giochi completi “grossi”
- Key card (“Potion”), ovvero il formato ibrido che vendi al retail ma che non contiene il gioco
Sì, è il trionfo dell’apparenza: sembra fisico, ma dentro c’è solo vento.
Ma quanto costa sta benedetta cartuccia?
Qui si entra nel campo delle ipotesi, ma alcuni insider parlano di 16 dollari a cartuccia da 64 GB. Solo di produzione. E se ci aggiungi grafica, packaging, logistica, distribuzione… capisci perché i publisher ci stanno pensando su due volte.
Fai due conti: metti un gioco semplice, stile platform retrò, che pesa 2 o 3 GB. Che senso ha metterlo su una cartuccia da 64, spendere un botto e poi venderlo magari a 30 euro? Spoiler: nessuno lo farà.
Risultato? I giochi più piccoli o quelli mid-budget salteranno del tutto il formato fisico, oppure useranno la key card. E chi ama collezionare si attacca. Ci siamo capiti, no?
Switch 1 era molto più flessibile
Sulla prima Switch i publisher avevano più libertà: potevano scegliere tra cartucce da 4, 8, 16 o 32 GB (con quella da 32 già costosetta). Certo, qualche limite c’era anche lì, ma almeno si poteva ottimizzare in base al tipo di gioco.
Con Switch 2 invece siamo al “prendere o lasciare”. E per tanti, il fisico classico rischia di diventare una follia antieconomica.
Chi ci rimette davvero?
Tu. Io. Chi ama toccare la scatola, sentire l’odore del nuovo, mettere in fila le custodie come reliquie. Tutti quelli che ancora credono nel supporto fisico. Perché a forza di costi, compromessi e versioni digitali camuffate, il mercato retail si sta svuotando.
Certo, c’è chi dice: “Pagherei anche 10 o 20 euro in più pur di avere la cartuccia vera!”. Ma… poi? Davvero lo fai? O appena vedi lo stesso gioco su Steam a metà prezzo lo scarichi lì? Dai, siamo onesti: il portafoglio spesso decide per noi.
E no, non è una colpa. È che il fisico, così com’è, non ce la fa a stare al passo.
E ora?
Ora tocca aspettare conferme ufficiali da Nintendo. Ma se questo è il futuro delle cartucce Switch 2, sarà un futuro un po’ più digitale e un po’ meno da collezione. Magari più comodo, certo. Ma anche più impersonale.
Tu che ne pensi? Sei team fisico a oltranza o hai già fatto pace con l’eShop? Facci sapere la tua, perché questa discussione è solo all’inizio.
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