Se pensavi che Star Citizen avesse già toccato il fondo… beh, siediti. Dopo aver incassato più di 800 milioni di dollari, Cloud Imperium Games ha deciso che non era ancora abbastanza. E il risultato? Una community esasperata, veterani pronti a mollare tutto e accuse pesanti di pay-to-win ovunque.
Un progetto ambizioso, ma a quale prezzo?
Star Citizen è quel gioco che, sulla carta, prometteva il mondo. E in parte, ce l’ha pure. Grafica stellare, mondi immensi, immersione totale. Ma dopo oltre dieci anni di sviluppo, non esiste ancora una versione completa. Siamo ancora in alpha. Eppure, per metterci piede, devi sganciare almeno 45 dollari. Se poi vuoi una nave decente, preparati a spendere anche 1.500 o 15.000 dollari. Non stiamo scherzando.

Una delle navi più attese di sempre. Doveva uscire con Squadron 42, la campagna single player. E invece… sorpresa! È spuntata fuori prima, venduta in pompa magna a prezzi esorbitanti. Perché? Secondo molti, perché lo studio ha bisogno urgente di liquidità. Le spese stanno impazzendo e i finanziamenti non bastano più.
Blade, mod, upgrade: tutto è in vendita
Il vero scandalo? I “Flight Blades”, upgrade per le navi che migliorano targeting, velocità o manovrabilità. Roba che incide direttamente sul gameplay. Ma… indovina un po’? Sono disponibili solo pagando. E nemmeno poco. Si parla di moduli da 15–30 dollari, venduti a tempo limitato, senza alternativa in-game (almeno per ora).
Chi ha grindato mesi per sbloccare una nave in-game? Si ritrova con un mezzo inferiore rispetto a chi l’ha pagata. Il tutto condito da altri accessori bloccati dietro al portafoglio: bomb racks, armi speciali, armature, gear da corsa… praticamente tutto ciò che serve per godersi davvero il gioco.
La community? Sul piede di guerra
C’è chi ha speso migliaia di dollari ed è pronto a mollare. C’è chi parla apertamente di “truffa elegante”. E c’è chi — tipo SaltEMike — ironizza sul fatto che presto potremo comprare anche blade per farmare da AFK, senza nemmeno giocare.
Il problema non è solo il pay-to-win. È la filosofia che c’è dietro: spingerti a pagare per non giocare, tagliando fuori chi ha solo voglia di vivere un’avventura spaziale senza ipotecare casa.
Perché ora? E perché così aggressivi?
Dietro le quinte, qualcosa si muove. Cambi al vertice, una corsa a finire Squadron 42 e rumor sempre più insistenti: Star Citizen sta bruciando soldi a velocità warp. I costi salgono, le entrate non tengono il passo. E l’unica risposta sembra essere… spremere tutto fino all’ultimo centesimo.
Ma a forza di spremere, rischiano di far saltare tutto.
Cosa resta? Un simulatore spaziale o un negozio a cielo aperto?
Se entri oggi in Star Citizen con 45 dollari, non giochi allo stesso titolo di chi ha investito 5.000. E questo, in un MMO cooperativo e competitivo, è tossico. È un sistema che premia chi spende e punisce chi gioca. E il rischio è che, quando (e se) uscirà davvero, non ci sia più nessuno disposto a salire a bordo.
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