Hai presente quando pensi che il digitale sia il male assoluto… e poi ti accorgi che anche il “fisico” non è più quello di una volta? Benvenuto nel 2025, dove Nintendo confonde i collezionisti e Sony fa la parte dell’eroina abbassando i prezzi della PS5. Ma c’è molto di più sotto il cofano. Vediamolo insieme.
Sony abbassa tutto: sconti reali o fumo negli occhi?
Segna le date: dal 28 maggio all’11 giugno va in scena Days of Play, l’evento promozionale di Sony che quest’anno non si limita a qualche sconticino su titoli vecchi.
No, stavolta si fa sul serio: la PS5 bundle con Call of Duty: Black Ops 6 cala a 399,99 dollari negli Stati Uniti. Un bel taglio, fino a 120 dollari di risparmio rispetto all’acquisto separato. Ma non è solo un affare per chi gioca in America: anche in Canada, Europa e Giappone si balla con prezzi ribassati. Un segnale forte.
E non è finita qui.
Sony sconta pure:
- il visore PS VR2
- gli auricolari Pulse Explore
- i controller DualSense Edge e Access
- e ovviamente il buon vecchio DualSense
Tutto questo mentre altrove i prezzi continuano a salire. Microsoft ha già ritoccato Xbox Series X e accessori, Nintendo ha alzato il costo di alcuni bundle ancora prima del lancio della nuova Switch. Quindi la domanda è lecita: come fa Sony a tagliare i prezzi in piena crisi globale?
Vuoi approfondire? Dai un’occhiata anche a [questo nostro speciale su come cambia il prezzo delle console nel tempo].
Nintendo Switch 2: il falso mito del fisico
E qui arriva Nintendo con le sue “game key card”. Nome carino, eh. Ma non farti ingannare: non sono vere cartucce, non contengono tutto il gioco e spesso ti lasciano con un codice che scade dopo due anni.
Ti faccio un esempio concreto.
Prendi Street Fighter 6 – Fighter Edition per Switch 2. Paghi 60 euro pensando di portarti a casa la versione completa. Dentro la confezione trovi:
- una card fisica, che però ti obbliga comunque al download
- un codice per il DLC dei primi due anni
Peccato che il codice abbia una scadenza. Passati 24 mesi? Addio contenuti extra.
E se provi a rivendere il gioco? La card è lì, ma il DLC non c’è più. Di fatto stai vendendo una versione base da 40 euro camuffata da edizione premium. La fregatura è elegante, ma resta fregatura.
Ora, immagina questo modello esteso a tutti i giochi Switch 2. Succederà? Non possiamo dirlo con certezza. Ma se questa è la partenza, il trend non promette bene. E i publisher terze parti non aspettano altro per risparmiare su produzione e distribuzione.
Vuoi farti un’idea di cosa potrebbe succedere? Leggi anche [la nostra analisi sui formati fisici nell’era digitale].
Possiedi davvero ciò che compri?
È questa la vera domanda. Per anni si è detto “il digitale non è tuo, è solo in licenza”. Ma ora anche il fisico inizia a sembrare una licenza con scadenza. La differenza? Il digitale almeno è onesto: sai fin da subito che non avrai nulla da mettere sullo scaffale.
Con le game card invece ti vendono la scatola, la card, la copertina… e un’esperienza che sembra fisica, ma è piena di compromessi.
E allora, a conti fatti: meglio una PS5 scontata che funziona come sempre o una Switch 2 che promette “fisico” ma ti lascia con un codice da grattare e una scadenza come lo yogurt?
Chi vince questa partita?
Sony si presenta come la compagnia che, almeno per ora, sa ancora leggere il mercato. Offerte, tempismo, strategia. Nintendo invece scommette su un pubblico che accetta di pagare per qualcosa che potrebbe non esistere tra qualche anno.
Tu da che parte stai? Sei uno da offerte furbe o da collezione con sorprese? E soprattutto, credi ancora nel gioco fisico come una volta?
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