Nintendo ha alzato il prezzo del primo modello di Switch. Senza preavviso. Senza giustificazioni chiare. Solo una frase secca: “market conditions”. Da oggi, negli Stati Uniti, Switch Lite, Switch standard e Switch OLED costano di più. Ma Switch 2? Per ora resta com’è.
La community è infuriata. Anche perché in Canada, almeno, il rincaro era stato annunciato con 30 giorni d’anticipo. Negli USA invece: notte e via. Da un giorno all’altro, i listini sono saliti di 30, 40, anche 50 dollari. E la domanda ora è: perché?
Quanto aumentano i prezzi?

Nintendo non ha pubblicato cifre ufficiali, ma secondo i listini anticipati da Target e altri retailer USA, ecco la situazione:
- Switch Lite ➝ da 199,99$ a 229,99$
- Switch standard ➝ da 299,99$ a 339,99$
- Switch OLED ➝ da 349,99$ a 399,99$
Anche alcuni accessori della famiglia Switch 2 sono stati coinvolti, come i nuovi Joy-Con e l’accessorio “Alarmo”, che passa a 109,99$ (da 99,99$).
Il rincaro è già attivo dal 3 agosto 2025. Nessun tempo per pensarci. O ce l’hai già, o lo paghi di più.
Ma Switch 2 no?
Ecco il punto più strano della faccenda. Nintendo ha dichiarato che Switch 2, i giochi fisici e digitali e Nintendo Switch Online non subiranno variazioni di prezzo. Almeno per ora.
E allora in molti hanno fatto 1+1: se è davvero un problema di dazi o “condizioni di mercato”, come mai solo la console vecchia è coinvolta? Perché gli accessori di Switch 2 aumentano, ma la console no?
Un bel grattacapo. E il sospetto cresce: Nintendo sta usando l’aumento di Switch 1 per rendere Switch 2 più appetibile?
La teoria (non ufficiale): pricing strategico
L’ipotesi più quotata è questa: Switch 2 è già molto cara (si parla di 449,99$), quindi Nintendo vuole evitare altri rincari su quel fronte. Ma, per farla sembrare più vantaggiosa, alza il prezzo della console vecchia, facendola arrivare a 400$. A quel punto, il consumatore medio penserà: “Se devo spendere 400 per la vecchia… tanto vale prendere la nuova.”
È una manovra di ancoraggio psicologico. E in un mercato dove PS5 e Xbox Series X costano ancora sopra i 500$, può funzionare.
Ma le tariffe c’entrano o no?
La spiegazione ufficiale è quella: “market conditions”, ovvero dazi doganali, costi di importazione, logistica impazzita. E in parte è vero. Gli USA hanno effettivamente aumentato le tariffe su molti prodotti tech provenienti da Vietnam e Cina, e Switch viene assemblata in gran parte in quelle zone.
Il problema? Queste tariffe sono attive da mesi, e altre aziende stanno trovando soluzioni logistiche per evitarle (tipo triangolazioni Taiwan-Vietnam-Canada-USA). Nintendo no. O meglio: secondo alcuni, Nintendo le sta usando come scusa per alzare i prezzi e aumentare i margini.
Un utente su X l’ha detta così:
“Se i dazi ti tagliano il 10% dei profitti, alzi i prezzi del 30% e ti tieni il 20% extra. E dai la colpa al governo.”
Rischio: addio console economica
Fino a ieri, il punto di forza di Nintendo era uno: la fascia bassa. Potevi entrare nel mondo Switch con 199$ e giocare a capolavori come Zelda, Mario Kart, Pokémon. Per molti, era l’unica console abbordabile in casa. O la prima console regalata a un figlio.
Ora invece, Switch Lite sfonda i 230 dollari. E Switch OLED tocca i 400. In pratica, si posiziona allo stesso prezzo della PS5 Digital Edition.
È un cambio di rotta che spiazza. E che potrebbe alienare proprio quel pubblico che ha reso Switch un successo: famiglie, casual gamer, chi cercava una console leggera, accessibile, portatile.
Nintendo ci guadagna comunque
Secondo alcune analisi interne riportate da Business Insider, Nintendo ha già ammortizzato completamente i costi di produzione della prima Switch. Vuol dire che ogni nuova unità venduta è quasi tutto profitto.
Quindi cosa fa l’azienda? Invece di far calare il prezzo col tempo – come succede con qualsiasi altro dispositivo elettronico – lo alza. Così incassa ancora di più, senza spingere troppo la nuova console, che resta a listino con un’aura “premium”.
E se fosse solo l’inizio?
Nel comunicato, Nintendo ha anche scritto un passaggio ambiguo: “Non sono esclusi ulteriori adeguamenti di prezzo nel corso dei prossimi mesi”. Tradotto: anche Switch 2 potrebbe aumentare, più avanti. Magari quando sarà ben distribuita. Magari quando i primi milioni di utenti saranno già entrati nel nuovo ecosistema.
E a quel punto… anche lì, sarà troppo tardi per lamentarsi.
Morale? Occhi aperti, portafogli chiusi
Il rincaro di Switch è una scelta strana, poco trasparente, e forse anche un po’ cinica. Non c’è un vero upgrade. Non c’è un nuovo bundle. Non c’è nulla di diverso, se non un cartellino più salato.
In un periodo dove il prezzo è spesso la chiave d’ingresso per un’intera generazione, Nintendo sta giocando con il fuoco. E forse spera che i fan, come al solito, le perdonino tutto.
Ma tu che ne pensi? Ti fideresti ancora a comprare una Switch oggi, sapendo che potrebbe costarti più della PS5? O aspetti che passi la tempesta?