La next-gen firmata Sony potrebbe arrivare prima del previsto, con una strategia che mescola sorpresa, contenimento costi e… un ritorno alla portabilità. I rumor su PlayStation 6 si stanno facendo sempre più insistenti, e questa volta a lanciarli è Moore’s Law is Dead, uno dei leaker più controversi – ma anche più ascoltati – dell’ambiente tech.
Lui parla chiaro: la PS6 non solo è reale, ma sarà anche più economica della PS5 Pro, più efficiente, e accompagnata da una versione portatile standalone, in stile Steam Deck.
Fantascienza? Forse. Ma alcuni dettagli meritano attenzione.
Un chip AMD sì, ma senza fronzoli

Sony continuerà la sua storica partnership con AMD. A bordo di PS6, secondo i leak, ci sarà un processore Zen 6 (ancora non lanciato) e una GPU basata su RDNA 5, architettura che vedremo sul mercato solo tra fine 2026 e inizio 2027. In pratica, si tratterebbe di una macchina progettata per la fine del decennio.
Ma c’è di più: per abbassare i costi, Sony potrebbe rinunciare ai chip completamente custom, puntando su componenti standardizzati e “adattati” da quelli che AMD produrrà per i PC. Obiettivo? Saltare fuori con una PS6 che costi meno di 600 euro al day one, lasciando a Xbox il ruolo di piattaforma premium.
Perché sì: secondo gli stessi leak, Microsoft potrebbe mollare i sussidi e sparare la nuova Xbox NextGen a 1000 euro, puntando tutto su una macchina ibrida tra console e PC gaming center. Se è vero, Sony vuole giocare d’anticipo.
La console portatile: una nuova PSP… o un nuovo azzardo?
Ma la vera sorpresa è questa: PS6 non sarà sola. Al suo fianco arriverà una PS6 Handheld, una console portatile pensata per:
- giocare nativamente titoli PS4 e PS5
- streammare giochi PS6
- montare SSD M.2 e leggere le memorie già usate su PS5
- restare leggera e a basso consumo, ottimizzata per il 1080p
Insomma, una macchina che vuole battere Steam Deck e ROG Ally sul campo dell’efficienza, non della forza bruta.
Sony non fa console portatili dal flop di PS Vita, quindi un ritorno in questo campo sarebbe un colpo grosso, ma anche rischioso. Chi sviluppa i giochi dovrà fare i conti con due target hardware diversi, come succede oggi su Xbox Series X|S. E sappiamo già com’è andata lì: giochi rallentati, compromessi, e sviluppatori in crisi.
PS5: generazione bruciata?
Il momento non è dei migliori. PS5 ha venduto tanto, ma ha anche lasciato molti fan con l’amaro in bocca. Troppi pochi giochi first-party. Troppo cross-gen. Troppa attesa.
Secondo molti, questa è stata una generazione “di passaggio”, che ora Sony vuole dimenticare in fretta. Ecco perché PS6 potrebbe arrivare già tra fine 2027 e inizio 2028, accorciando il ciclo rispetto ai classici 7-8 anni.
Ma serve un’esplosione al day one. Serve una line-up di titoli degna del salto generazionale. E qui iniziano i dubbi: potrà PS6 davvero portare un salto di +300% in performance raster, come si vocifera, mantenendo consumi bassi? Oppure rischiamo l’ennesimo hardware potente ma… sottoutilizzato?
Quanto c’è di vero in tutto questo?
Partiamo da un punto fermo: Sony e AMD stanno lavorando a un nuovo hardware. La cosa è confermata da più fonti, roadmap e interviste. Il resto, però, è fumo – o meglio: slide non confermate risalenti al 2023, leak filtrati, voci non verificate.
I nomi in codice? Orion e Canis, dicono. Le prestazioni? Come una GeForce RTX 5080, forse. Ma nessuno – nemmeno chi ha fatto trapelare queste info – ha accesso a build hardware definitive. E la prudenza è d’obbligo.
Anche il prezzo stimato sotto i 600 euro è ottimistico: tra inflazione, logistica e costo dei chip, sarà durissima restare sotto quel tetto senza sussidi massicci.
E quindi, cosa aspettarsi davvero?
Mettiamola così: la strategia PS6 potrebbe essere questa:
- Uscire dopo Xbox, ma con un prezzo bomba
- Usare architettura standard AMD per tagliare i costi
- Offrire una console portatile vera, non solo uno streaming device
- Puntare tutto sulla retrocompatibilità e la libreria pregressa
- Non lasciare spazio a scuse: giochi pronti dal day one
Ma finché Sony non apre bocca – e probabilmente non lo farà prima del 2026 – siamo nel campo delle ipotesi. Ipotesi affascinanti, sì. Ma sempre ipotesi restano.
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