gamecast.it gamecast.it
  • GameBack
  • Top e Classifiche
  • La Bibbia Dei Codici
  • Giochi
  • Opinioni e Editoriali
    • Cronologia
    • Categorie Seguite
    • Segui Categorie
  • RecensioniUP
Lettura: Giocare ai videogiochi da adulti: perché è (ancora) una scelta culturale
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
gamecast.it gamecast.it
Ridimensionamento dei caratteriAa
Cerca
  • GameBack
  • Top e Classifiche
  • La Bibbia Dei Codici
  • Giochi
  • Opinioni e Editoriali
    • Cronologia
    • Categorie Seguite
    • Segui Categorie
  • RecensioniUP
Seguici
  • Pubblicità e Collaborazioni
  • Dietro le quinte: il processo editoriale di GameCast
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
  • Entra in redazione e scrivi per GameCast.it!
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Opinioni e EditorialiNotizia

Giocare ai videogiochi da adulti: perché è (ancora) una scelta culturale

Giocare ai videogiochi da adulti non è una perdita di tempo: è cultura, emozione e narrazione interattiva. Ecco perché è ora di smettere di giudicare.

4 ore fa
Nessun commento
7
SHARE

C’è una frase che ogni gamer adulto ha sentito almeno una volta nella vita:
“Ma davvero giochi ancora ai videogiochi alla tua età?”

Contenuti in questo articolo
Se guardi tre ore di film, sei un cinefilo. Se giochi tre ore, sei un nerdIl grande equivoco: “videogioco = passatempo da bambini”Il videogioco è una forma d’arte. Punto.Emozioni, catarsi, immersione: giocare è anche elaborareMa allora i giochi leggeri? Fortnite, party game, cose così?L’industria videoludica oggi: numeri da capogiro, ma zero riconoscimentoPerché giudichiamo chi gioca?Allora cos’è davvero cultura?

È una domanda che arriva puntuale, come una tassa fastidiosa.
Magari la senti a cena da amici, magari da un collega o da un parente convinto che “dopo i vent’anni si smette di giocare”.
E ogni volta, dietro quella domanda, c’è lo stesso sottotesto: i videogiochi sono roba da ragazzini.

Ecco, no.
E adesso ti spiego perché.

Se guardi tre ore di film, sei un cinefilo. Se giochi tre ore, sei un nerd

Facciamo un esempio pratico:
una persona adulta dice di aver passato la serata guardando Pulp Fiction o una miniserie su Netflix.
Nessuno batte ciglio. Anzi, magari scatta pure un dibattito sulla regia, i dialoghi, il finale.

Ti potrebbero piacere anche…

Concord, il flop Sony da 25.000 copie che ora vale più di molti classici: il paradosso dei collezionisti
Battlefield 2025: tutto quello che sappiamo su classi, distruzione, Battle Royale e beta in arrivo
Dune Awakening: guida per costruire la base perfetta su Arrakis
Nintendo Switch 2: tutte le novità hardware che ti faranno dire “era ora!”
Nintendo Switch 2: hype sotto zero e tanti dubbi — cosa sta succedendo davvero?

Ma se la stessa persona dice di essersi immersa in Baldur’s Gate 3 o Cyberpunk 2077, cambia tutto.
Sguardi perplessi, silenzi imbarazzati, magari pure una battutina del tipo:
“Ma giochi ancora?”

Sì, giochiamo ancora. E continueremo a farlo.
Perché non è il mezzo a stabilire se qualcosa ha valore culturale.
È il contenuto. È l’esperienza. È quello che ti lascia dentro.

Il grande equivoco: “videogioco = passatempo da bambini”

giocare ai videogiochi da adulti: perché è (ancora) una scelta culturale

Molti vedono ancora il videogioco come un passatempo vuoto, uno sparatutto frenetico o un gioco di calcio da fare con gli amici.
Fine.

Il problema è che questa è solo la superficie.
Per ogni Call of Duty, esiste un Journey.
Per ogni FIFA, c’è un Life is Strange, un What Remains of Edith Finch, un The Last of Us.

Ti potrebbero piacere anche…

State of Play giugno 2025: tutti i giochi annunciati per PS5 (e quelli che non c’erano)
Carmageddon: quando la fisica era più pazza del gioco
Sega Saturn: perché oggi vale ancora la pena giocarci
SecuROM: il DRM che ha fatto impazzire (e odiare) una generazione di gamer
Resident Evil 9: Leon torna (per l’ultima volta?) e Capcom vuole riscrivere l’horror

Stiamo parlando di opere che affrontano temi profondi come:

  • il lutto
  • la memoria
  • la crescita personale
  • l’identità
  • le relazioni umane
  • la depressione, il fallimento, il senso di colpa

E lo fanno con un linguaggio interattivo, in cui il giocatore non è solo spettatore ma parte attiva della narrazione.
Questo è ciò che rende i videogiochi unici: viviamo la storia sulla nostra pelle.

Il videogioco è una forma d’arte. Punto.

Film, libri, musica, pittura… nessuno si sogna di metterli in discussione come veicoli culturali.
Ma quando si parla di videogiochi, molti fanno ancora fatica a riconoscerli come esperienze artistiche.

Eppure, ci sono titoli che hanno ricevuto premi internazionali non solo per la grafica o la meccanica, ma per la scrittura, la regia, le musiche, il modo in cui riescono a raccontare il mondo.

Ti potrebbero piacere anche…

Nintendo Switch 2, WrestleFest arcade e missione wave-race: che caos!
Arc Raiders: la data d’uscita è vicina (e potrebbe essere gratis)
Marathon di Bungie è un disastro: da grande ritorno a incubo annunciato
Black Panther cancellato: EA chiude lo studio Cliffhanger e manda in fumo 3 giochi in 3 mesi
Switch 2 “inhackable”? Il rumor virale è una bufala, e ti spieghiamo perché

C’è un motivo se università di tutto il mondo studiano il medium videoludico.
E c’è un motivo se mostre e festival culturali iniziano a includere sezioni dedicate al gaming.
Non è una moda passeggera. È un linguaggio che si è evoluto.

Emozioni, catarsi, immersione: giocare è anche elaborare

Quando ho chiesto a decine di persone cosa provano quando giocano, le risposte erano chiare:
giocare è catartico, è terapeutico, è un modo per vivere qualcosa che fuori non c’è.

Il videogioco ti fa ridere, piangere, riflettere, incazzare, commuovere.
Ti mette davanti a scelte morali, ti costringe a osservare le tue emozioni.
Ti fa perdere il senso del tempo come solo le storie più coinvolgenti sanno fare.

È evasione, sì, ma è anche introspezione.
E se questo non è cultura, cos’è?

Ma allora i giochi leggeri? Fortnite, party game, cose così?

fortnite

Anche qui, vale la pena dirlo forte: non tutto deve essere “alto” per avere valore.

Così come puoi goderti una commedia leggera dopo aver visto un film d’autore,
puoi passare da Red Dead Redemption 2 a una partita a Mario Kart o Fortnite senza perdere dignità culturale.

Il valore non è solo nei contenuti impegnati, ma nel modo in cui usi un linguaggio per esprimerti, rilassarti, connetterti agli altri.

La leggerezza ha un ruolo, esattamente come nel cinema, nella letteratura, nella musica.

L’industria videoludica oggi: numeri da capogiro, ma zero riconoscimento

Nel mondo, i videogiochi generano più soldi del cinema e della musica messi insieme.
Stiamo parlando di oltre 180 miliardi di dollari all’anno.

Giochi come GTA V o The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom hanno avuto più budget, più staff e più tempo di produzione di molti film di Hollywood.

Eppure, nonostante tutto questo, in Italia il videogioco viene ancora trattato come un hobby marginale.
Come se fosse “tempo perso”.

E invece è una delle industrie culturali più potenti e influenti del nostro tempo.

Perché giudichiamo chi gioca?

Forse perché è facile.

È comodo giudicare chi fa qualcosa che non capiamo.
Etichettare, sminuire, ridurre tutto a “una perdita di tempo” per sentirsi un po’ più adulti, un po’ più seri.

È lo stesso atteggiamento che si usava con i fumetti, con il fantasy, con la musica pop.
Poi però col tempo quelle cose sono diventate “accettabili”.
E ora tocca ai videogiochi.

Ma noi, nel frattempo, continuiamo a giocare. E continueremo a farlo, senza vergogna.

Allora cos’è davvero cultura?

Questa è la domanda vera.
Cultura è solo ciò che è “alto”, complesso, intellettuale?
O è tutto ciò che ci parla, che ci coinvolge, che ci cambia dentro?

Perché se è la seconda, allora i videogiochi ne fanno parte a pieno titolo.
E ogni volta che qualcuno li tratta come una cosa da bambini, è solo perché non ha mai davvero giocato.

Vuoi dire la tua su cultura, videogiochi e tutto quello che ci gira attorno?

Seguici su Instagram per news daily, video dritti al punto e contenuti esclusivi pensati per gamer come te.
Ci trovi lì: stessi temi, stesso stile, più spazio per chi ha voglia di partecipare.

@gamecast.official — entra nella conversazione.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Hai sorriso, ti sei arrabbiato o ti è venuta nostalgia? Fai sapere cosa ti ha colpito!
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Articolo precedente concord Concord, il flop Sony da 25.000 copie che ora vale più di molti classici: il paradosso dei collezionisti
Nessun commento Nessun commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

elden ring nightreign

Elden Ring Nightreign: guida completa all’Executor, la classe più OP del gioco

splitgate 2

Splitgate 2 è lo sparatutto più divertente del 2025… se riesci ad accedervi

half-life 2 rtx la mod gratuita che umilia le remastered da 40 euro

Half-Life 2 RTX: la mod gratuita che umilia le remastered da 40 euro

dune awakening

Dune Awakening: come livellare veloce e dominare già dal primo giorno

  • Pubblicità e Collaborazioni
  • Dietro le quinte: il processo editoriale di GameCast
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
  • Entra in redazione e scrivi per GameCast.it!

Copyright © Tutti i diritti riservati.
100% indipendenti, imparziali e sempre fedeli alla verità.

Rss Instagram Threads
unity logo
logo 120px pi
Bentornato in GameCast!

Accedi al tuo account

Username or Email Address
Password

Hai dimenticato la password?