Mortal Kombat 1 è già ai titoli di coda. No, non è una Fatality, è proprio game over. Dopo neanche un anno di vita vera, il supporto ufficiale è finito. Nessun nuovo DLC, niente personaggi extra, niente eventi. Solo qualche patch di bilanciamento – forse. Ed è qui che si apre la vera domanda: che diavolo sta succedendo a NetherRealm?
MK1 ha venduto. Ma poi?
Facciamo chiarezza. MK1 ha fatto il botto al lancio: cinque milioni di copie piazzate in pochi mesi, numeri da blockbuster. Ma poi il gelo. La community ha smesso di crederci, le ranked si sono svuotate, i contenuti sono evaporati.
Perché? Perché il sistema di combattimento non ha convinto, il nuovo sistema “Cameo” (che sulla carta sembrava figo) è stato accolto come una zanzara in un’arena di fuoco. E se togli il divertimento in un picchiaduro… è un attimo che il pubblico ti gira le spalle.
NetherRealm e la sindrome del ciclo corto
Chi segue lo studio lo sa: NetherRealm non è mai stata famosa per supportare a lungo i suoi giochi. Un anno e mezzo, due al massimo, e poi via, si ricomincia. Mortal Kombat 11, stesso destino. Anche i capitoli più amati, come MK10, non sono mai stati accompagnati da aggiornamenti infiniti.
Eppure stavolta Ed Boon aveva promesso il contrario. Più longevità, più contenuti nel tempo. Spoiler: non è andata così.
Injustice 3 in arrivo?
Tutti gli indizi portano lì. MK1 è stato chiuso in fretta per lasciare spazio al nuovo progetto, e tutto fa pensare a Injustice 3. Anche perché il franchise DC è fermo da troppo tempo. Ma qui c’è un rischio: Injustice non è Mortal Kombat. Ha supereroi, sì. Ha la storia, ha lo stile. Ma non ha mai avuto la stessa potenza emotiva.
Se Injustice 3 vuole sopravvivere, deve presentarsi con un combat system rifatto da zero, più snello, più veloce, più ignorante. Perché la gente non ne può più di giochi che vogliono sembrare “seri”. Vogliamo la botta in faccia, non un corso accelerato di neutral game.
La lezione da imparare? Tornare alle origini
NetherRealm dovrebbe guardare indietro per capire come andare avanti. MK9 e soprattutto Mortal Kombat X sono ancora oggi adorati dai fan. Veloci, spettacolari, brutali. Anche rotti, certo. Ma chi se ne frega. Erano divertenti. Avevano personalità.
MK11 ha provato a mettere ordine, MK1 ha voluto “innovare” con i cameo. Il risultato? Due giochi tecnicamente più puliti… e infinitamente meno amati.
Basta giocare a fare gli equilibristi. NetherRealm deve essere pazza, eccessiva, americana nel senso più tamarro del termine.
Il single player conta. Più di quanto pensi
Un’altra cosa che MK1 si è dimenticato per strada: le modalità offline. Torri, cripta, multiversi, storie esagerate. Tutto quel contorno che i fan casual adorano. Sì, perché Mortal Kombat è uno di quei giochi che vende anche a chi non gioca online. E lo fa da sempre.
Le ranked fanno numeri bassi. Il vero cuore sono i contenuti single player. Ed è lì che bisogna investire, non nei sistemi di assist o nei tag team che sanno tanto di Marvel vs Capcom wannabe.
E ora?
Il nuovo progetto potrebbe essere annunciato alla Summer Game Fest. Che sia Injustice o Mortal Kombat 12, la direzione deve essere chiara:
- Uno contro uno. Fine.
- Niente cameo, niente team.
- Combat system ispirato a MKX, magari con qualche twist nuovo.
- Grafica da far saltare gli occhi fuori dalle orbite (ce la fate, dai).
- Roster vecchi + abilità nuove = win.
- Modalità offline robuste e varie.
Non serve altro. NetherRealm non ha bisogno di reinventare il genere. Deve solo ricordarsi perché ha dominato per anni.
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Ti avvisiamo: non è per deboli di cuore.