Nel 1994, mentre Sony si preparava a cambiare le regole del gioco con la sua prima PlayStation, SEGA rilanciava la sfida con una console potente, ambiziosa e… decisamente sfortunata. Stiamo parlando del Sega Saturn, macchina di culto che ha vissuto un’esistenza breve ma intensa, oggi adorata da collezionisti e appassionati di retrogaming.
Se non l’hai mai provata, o l’hai snobbata ai tempi in favore della PS1, ecco perché il Saturn merita una seconda (o prima) occasione nel 2025.
Un’architettura complessa, ma visionaria
Partiamo da una verità: il Saturn era un mostro di potenza… per il 2D. Mentre il mondo puntava sul 3D, SEGA costruì un’architettura con due CPU centrali, sei processori totali e una capacità di gestione sprite che faceva impallidire qualsiasi rivale. Il problema? Programmare su questa macchina era un incubo.
Gli sviluppatori dovevano imparare a coordinare le due CPU come un’orchestra, con tempismo perfetto. SEGA stessa faticava a sfruttarla al massimo, e i team esterni erano spesso lasciati a se stessi. Risultato: tanti titoli cancellati, conversioni pigre e un’immagine da console ostica.
Ma se oggi guardi ai giochi fatti bene, ti accorgi di quanto fosse avanti. Alcuni sprite-based, tipo Street Fighter Alpha 3 o Radiant Silvergun, ancora oggi sembrano opere d’arte animate.
I giochi esclusivi che ti sei perso (o che hai solo sentito nominare)
Il Sega Saturn non aveva solo Virtua Fighter e Daytona USA. C’erano giochi che non esistono su altre console e che oggi valgono oro, sia sul piano economico che culturale.
Ecco una mini-selezione:
- NiGHTS into Dreams: sogni, volo libero, atmosfera onirica. Una perla che dimostra quanto Sonic Team sapesse osare.
- Panzer Dragoon Saga: JRPG epico e rarissimo, con una narrazione adulta e un sistema di combattimento innovativo.
- Shining Force III (episodio 1 europeo): strategico profondo, con un secondo e terzo capitolo rimasti esclusivi in Giappone.
- Guardian Heroes: picchiaduro a scorrimento con elementi RPG, coop da urlo e una pixel art da manuale.
E poi ci sono i porting arcade: SEGA Rally, Virtua Cop, The House of the Dead. Il Saturn era la sala giochi a casa, senza gettoni né fila.
Il controller: semplice, ma amato
SEGA ha sempre fatto pad solidi, e il Saturn non fa eccezione. Il controller base è uno dei preferiti dai fan del fighting game old school: sei tasti frontali, due grilletti, croce direzionale precisa come un bisturi. Una goduria per giocare a Marvel vs Capcom e affini.
Poi c’era il 3D Controller, uscito con NiGHTS: pad bombato con uno stick analogico e grilletti ridisegnati, pensato per affrontare i nuovi giochi tridimensionali. Non avrà cambiato la storia, ma era comodo e futuribile.
Perché ha fallito (spoiler: SEGA stessa)
Diciamolo chiaramente: il Saturn non è stato distrutto da Sony, ma da SEGA America e SEGA Giappone. Una guerra interna a colpi di decisioni affrettate, lanci anticipati (in USA arrivò con 4 mesi di anticipo, spiazzando pure i negozianti) e poche esclusive occidentali.
Molti titoli incredibili sono rimasti solo in Giappone, o sono usciti in Europa con tirature ridicole. Le terze parti? Scappate su PlayStation, dove produrre era più semplice e redditizio.
Insomma: SEGA si è auto-sabotata. Ma il risultato è una console strana, affascinante, piena di cult dimenticati.
Riscoprilo oggi con la Flashcart Saroo (o simili)
Nel 2025 hai zero scuse per ignorare il Saturn. Vuoi provarlo? Non devi nemmeno cercare dischi originali o fare modifiche hardware. Esistono cartucce come la Saroo, che fanno tutto:
- Slot SD per caricare giochi di tutte le regioni
- Memory card integrata (così salvi senza problemi)
- Funzione RAM extra per titoli che la richiedono
- Caricamenti rapidissimi, molto più veloci del lettore CD
Se possiedi un Saturn PAL (o NTSC), con una flashcart moderna puoi trasformarlo in una macchina da sogno per il retrogaming. E ti apri a un mondo di titoli tradotti, fan patch e inediti mai usciti in Europa.
Saturn oggi: nicchia, ma viva
Nel 2025 il Saturn non è più una console da buttare in soffitta. È un pezzo di storia, un oggetto da collezione, un terreno fertile per scoprirne il lato meno mainstream del gaming anni ’90. C’è chi lo ama per i JRPG, chi per gli shooter, chi per la pura estetica dell’epoca.
Certo, servono un po’ di pazienza e passione. Ma se sei uno di quelli che vuole “andare oltre la PlayStation”, questo è il sentiero giusto.
E tu? Sei team Saturn?
Hai mai avuto il Saturn? Ti ha deluso o ti ha fatto sognare? Sei uno di quelli che lo accese per la prima volta con Virtua Fighter, oppure ci sei arrivato solo da adulto, col retrogaming in vena?
Faccelo sapere nei commenti. E se stai pensando di iniziare ora… ti diciamo solo: benvenuto nel club. Ti aspetta una console che, a distanza di trent’anni, ha ancora tanto da dire.
Non sai da dove partire? Nei prossimi articoli ti guideremo tra i migliori giochi da recuperare, le mod essenziali e le chicche nascoste che nessuno ti racconta.
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