Ok, diciamocelo: South of Midnight aveva tutte le carte per diventare uno di quei titoli “di rottura”. Presentazione alla grande, direzione artistica da urlo e un bel carico di folklore Southern Gothic pronto a stregarti. Day-one su Game Pass, hype alle stelle… ma poi? Poi il silenzio.
Anzi, più che silenzio, vuoto.
I numeri parlano chiaro: su Steam non ci gioca nessuno
E no, non è una provocazione. I dati sono lì, pubblici. Dopo un picco iniziale da 1.438 giocatori su Steam nei primi giorni, il titolo di Compulsion Games si è schiantato a 162 utenti attivi. In pratica, c’è più gente in fila dal panettiere che online su South of Midnight.

Eppure, dalle parti di Microsoft e di una certa stampa, si continua a parlare di “successo”. Perché? Semplice: il gioco ha superato un milione di download su Game Pass. Sì, ma cosa vuol dire davvero?
Game Pass non fa miracoli (anzi)
Scaricare un gioco “gratis” con l’abbonamento è facile. Lo installi, lo provi cinque minuti, magari lo molli al primo caricamento noioso. Non lo compri, non ci investi tempo, non ti affezioni. Però ehi, sei contato tra “quelli che l’hanno giocato”.
Insomma: un milione di download? Sì. Ma non è sinonimo di successo reale. Perché se nessuno ne parla, nessuno lo streamma, nessuno lo finisce… allora stiamo raccontandoci una favola.
Troppa forma, poca sostanza
E qui arriva il nodo vero. South of Midnight è affascinante da vedere, su questo niente da dire. Lo stile stop-motion è unico, l’ambientazione richiama una cultura poco esplorata nei videogiochi ed è una ventata d’aria fresca.
Però…
- Il combat è moscio
- L’esplorazione è superficiale
- La durata? Circa 7 ore e mezza. Finito prima ancora di affezionarti
E questo in un’epoca in cui anche i titoli indie ti sparano 20+ ore di contenuti pieni. Figurati i tripla A.
La stampa l’ha “spinta”, ma per i motivi sbagliati
Molti articoli hanno elogiato il gioco per la rappresentazione culturale, l’identità, i temi narrativi. Giusto, eh. Ma quando metti il messaggio davanti al gameplay, poi rischi di ritrovarti con un titolo che sì, comunica tanto… ma non diverte.
Il combat stanca in fretta, le meccaniche si spengono dopo poco, e il mondo che sembrava ricco si rivela… un po’ vuoto.
Il tocco (ingombrante) di Sweet Baby Inc.
South of Midnight non è un caso isolato. Dietro c’è anche Sweet Baby Inc., studio di consulenza narrativa che ormai è sinonimo di titoli dal grande messaggio e dal gameplay dimenticabile.
Sono gli stessi coinvolti in giochi come Boyfriend Dungeon, Goodbye Volcano High e Gotham Knights. E se noti un pattern, non sei il solo.
Sweet Baby lavora benissimo su rappresentazione e scrittura simbolica, ma quando poi il pad resta fermo, il giocatore si annoia. E così, South of Midnight si aggiunge alla lista dei titoli che colpiscono la stampa, ma si perdono con il pubblico.
La miccia social: il caso Pikachulita
A complicare le cose ci si è messa anche una vecchia dichiarazione di Katie “Pikachulita” Robinson, community manager del gioco, che anni fa twittava: “Onestamente? Odio i gamer”. Boom.
Il tweet è riemerso proprio al lancio e — per quanto poi chiarito — ha creato una frattura netta tra il team e parte della community. Quando un dev sembra più impegnato a litigare su X che a parlare con chi gioca… beh, la cosa si fa tossica.
Microsoft, ma che combini?
E qui lo sguardo si allarga: South of Midnight è solo l’ultimo di una serie di giochi Xbox che sembrano usciti più per comunicare qualcosa che per essere giocati.
- Redfall? Naufragato.
- Pentiment? Interessante ma di nicchia.
- Hi-Fi Rush? L’unico a reggere, perché aveva gameplay solido, ritmo, stile.
Il punto è questo: i giochi devono essere divertenti, prima di tutto. Poi possono avere messaggi, valori, simboli. Ma se premi “A” e il gioco non risponde, tutto il resto crolla.
Un mese dopo, il verdetto è chiaro:
South of Midnight è scomparso dal radar. E la verità è che un gioco che viene ricordato per “quello che rappresentava” e non per “quello che faceva giocare”… ha mancato il bersaglio.
Tu l’hai provato? Sei tra i pochi superstiti ancora online? O l’hai droppato pure tu dopo due ore? Faccelo sapere nei commenti — e se vuoi farti un giro tra chi ancora ci crede nei giochi veri, seguici anche su Instagram.