Splitgate 2 ha fatto boom. O meglio: avrebbe fatto boom, se i server non fossero esplosi prima. È un paradosso da manuale: uno degli FPS più solidi e brillanti degli ultimi anni, bloccato dietro a una porta… che non si apre. O si apre dopo 30 minuti di coda.
Sì, lo so cosa stai pensando: “È solo una beta, che ti aspettavi?”
Ecco, esattamente questo è il punto. Perché Splitgate 2, pur essendo tecnicamente in beta, ha già dentro tutto quello che serve per diventare un mostro competitivo. E no, non stiamo parlando solo di gameplay.
Un pacchetto contenuti che fa impallidire i tripla A
Partiamo dai numeri. Al lancio della beta, Splitgate 2 offre:
- 15 mappe originali, con layout studiati al millimetro
- 25 armi, tutte utilizzabili fin da subito
- 10 modalità (e non tutte sono le solite varianti “cattura la bandiera”)
- Un editor di mappe completo già incluso
- Compatibilità con PC, console e Steam Deck (quest’ultima un po’ instabile, per ora)
Ora confrontalo con altri lanci recenti che si definiscono “live service”. No, non faccio nomi… ma ci siamo capiti. Qui non c’è “roadmap post-lancio”: Splitgate 2 parte già con una base più ricca di certi giochi finiti.
Gameplay? Halo + portali = adrenalina pura
Ok, parliamo di come si gioca. Perché è lì che Splitgate 2 piazza il colpo da KO.
Chi ha amato Halo 3, Reach o Titanfall troverà subito casa. Il feeling delle armi è solido, il movimento fluido, le hitbox precise. Ma la vera bomba resta quella trovata geniale dei portali dinamici: puoi aprire un varco su un muro, attraversarlo, e spuntare alle spalle del nemico con una mossa alla “telefrag”.
Non ti ci ritrovi? Nessun problema: stanno lavorando anche a modalità “senza portali”, pensate per chi preferisce un’esperienza più classica. Insomma: inclusivi ma letali.
Il punto debole? La porta d’ingresso
Ed è qui che arrivano le dolenti note. Il gioco è divertentissimo… ma ci devi arrivare.
Attualmente, Splitgate 2 soffre di:
- Server in tilt: code lunghe, accesso a singhiozzo
- Progressione bloccata: sfide che non si aggiornano, armi che non salgono di livello
- Recensioni negative su Steam (circa il 50%), molte delle quali legate a questi problemi tecnici, non al gameplay
Una situazione simile l’abbiamo già vista (sì, parlo anche a te, Halo Infinite). Ma qui c’è un’aggravante: l’infrastruttura attuale non regge, e non si possono simulare 50.000 utenti contemporanei nei test QA. Anche volendo.
Un team piccolo ma tosto
Vale la pena ricordarlo: dietro Splitgate c’è un team indie che si comporta da tripla A, ma senza i muscoli di uno studio da centinaia di milioni. E questo si vede, nel bene e nel male.
Chi ha seguito il progetto fin dai tempi del primo Splitgate sa quanto siano coinvolti: test manuali, nottate a correggere bug, server patchati al volo. C’è passione vera, non solo pipeline.
Controller o mouse? C’è equilibrio
Un altro punto a favore: Splitgate 2, per ora, ha evitato l’inferno del matchmaking sbilanciato.
Il sistema di aim assist è leggero, non invasivo. I giocatori con controller non dominano ingiustamente, e quelli con mouse non frignano ogni due match. Un equilibrio raro, ma prezioso, specie in un gioco che punta anche alla scena competitiva.
E se ti piace il PvP serio, tieni d’occhio la futura modalità classificata e la possibile Splitgate Pro Series. Ne sentiremo parlare.
Qual è il vero potenziale?
Splitgate 2 ha già tutto: contenuto, stile, originalità, e una community affezionata.
Ma se i problemi ai server non si risolvono in fretta, rischia di cadere nella solita trappola da “gioco bellissimo che nessuno ha potuto giocare al lancio”.
E sai cosa succede dopo? La reputazione si rovina. La community si spezza. Il recupero diventa una salita.
Ecco perché — se non lo hai ancora fatto — dagli una possibilità. È gratis. Pesa solo 14 GB. E quando funziona… è davvero una bomba.
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