Hai presente quando ti esalti troppo per qualcosa e finisci per metterti nei guai? Ecco, sembra più o meno quello che è successo a Genki. Sì, proprio l’azienda nota per gli accessori fighetti da gamer. Nintendo l’ha portata in tribunale. Motivo? Avrebbero mostrato roba “troppo Switch 2” prima del tempo. E no, non stiamo parlando di un leakino su Reddit, ma di roba vista dal vivo al CES 2025.
Nintendo VS Genki: parte il match legale

Partiamo dall’inizio. Durante il CES, Genki ha presentato una sfilza di accessori apertamente pensati per Nintendo Switch 2. Alcuni con tanto di loghi e riferimenti al modello che – ufficialmente – ancora non esisteva.
Secondo chi ha riportato l’evento, erano “mock-up reali”, provenienti da fonti non ufficiali. (Non abbiamo immagini ufficiali del materiale esposto, ma secondo più fonti, alcuni accessori mostravano loghi Switch 2.)
Insomma, si sono messi in bella vista… e Nintendo, ovviamente, non ha gradito.
Da lì, parte la denuncia ufficiale. Classica mossa da Nintendo, che – come sappiamo – non si fa problemi a tirare fuori i ninja legali anche solo per un logo non autorizzato. Lo ha fatto in passato, lo rifà ora. Nulla di nuovo.
Genki risponde: “Non volevamo fare danni”
Dopo qualche giorno di silenzio, arriva la risposta: Genki pubblica una nota ufficiale. Tono serio ma pacato, quasi da comunicato stampa:
“Siamo un’azienda indipendente. Amiamo la nostra community. I nostri prodotti sono originali. Stiamo collaborando con i legali. Saremo comunque presenti al PAX East.”
Tradotto: ci dispiace, ma non ci fermiamo.
E qui viene il bello. Perché la domanda vera è: Genki ha davvero fatto qualcosa di male?
Differenze sottili (ma importanti)
C’è da dire che non erano gli unici a parlare della Switch 2. Anche Dbrand – altra azienda famosa per skin e accessori custom – ha fatto lo stesso. Ma con un pelo più di furbizia. Niente nomi ufficiali, niente loghi, niente dichiarazioni troppo nette. (Dbrand non è stato denunciato – almeno pubblicamente – ma ha affrontato situazioni simili con un approccio più cauto.)
Risultato? Zero grane legali.
Genki invece è andata un po’ troppo “all in”. Hanno detto chiaro e tondo che i loro accessori erano per Switch 2. Hanno mostrato roba con il nome sopra, loghi inclusi. E per Nintendo, questo basta per farti causa senza pensarci due volte.
È stato un errore? Forse solo troppa foga
Ora, se segui il mondo degli accessori tech sai bene una cosa: arrivare per primi conta. Genki voleva fare proprio quello. Farsi notare. Posizionarsi come “quelli che hanno supportato la Switch 2 fin dall’inizio”. Non è marketing cattivo, è semplicemente marketing. Solo che con Nintendo… devi stare molto, molto attento.
E sinceramente? Non sembra che volessero fare i furbi. Piuttosto, sembravano solo esaltati per il nuovo hardware. Un po’ come quando si pubblica qualcosa con troppo hype e poi arriva il ban. Ci siamo passati tutti, no?
E adesso?
Genki ha detto che porterà comunque i suoi prodotti al PAX East. Una mossa coraggiosa o incosciente? Lo vedremo. Magari Nintendo non li fermerà subito. Magari sì. Magari si troverà un accordo fuori dal tribunale e fine della storia.
Intanto, noi ci godiamo lo spettacolo da bordo ring.
Tu da che parte stai? Nintendo ha esagerato o Genki ha proprio sbagliato mossa? Scrivilo nei commenti, oppure condividi l’articolo con quell’amico che crede ancora che la Switch 2 esca nel 2030.
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