L’idea era chiara: portare l’esperienza Xbox ovunque.
Il risultato? Un PC da gaming travestito da console portatile, con un prezzo che ha fatto alzare più di un sopracciglio.
Il nome è ROG Ally X, la collaborazione (più o meno esplicita) è con ASUS, e la mano invisibile dietro tutto questo sembra essere Microsoft. Ma questa roba è davvero una Xbox? O è solo un’etichetta appiccicata sopra?
Xbox in crisi d’identità?
Il 2024 non è stato esattamente un anno da incorniciare per Xbox.
I giochi esclusivi latitano, il Game Pass non fa più notizia come una volta, e il pubblico sembra spaccato tra chi resiste alla vecchia scuola “Series X/S” e chi guarda altrove — Switch 2, Steam Deck, PS5 Pro.
In questo clima, Microsoft sembra voler cambiare le regole del gioco. Ma proprio tutte.
Stop alla produzione diretta di hardware, via libera a partnership esterne. Il messaggio è chiaro:
“Xbox non è più una scatola. È un ecosistema.”
Che suona figo nei keynote, ma nella realtà ha portato a un dispositivo come il ROG Ally X… che ha il tasto Xbox, ma non è una Xbox.
Cos’è davvero il ROG Ally X?

Se ti aspettavi una console portatile pensata per giocare i titoli Xbox nativi, tipo una “Series S da zaino”, scordatelo.
Questa è una macchina Windows ultra-compatta, tecnicamente mostruosa, compatibile con Steam, Game Pass, emulatori, launcher vari e probabilmente anche col microonde se lo chiedi gentilmente.
Due versioni:
- ROG Ally X White Edition: meno potente, circa 700 dollari
- ROG Ally X Black Edition: prestazioni top, oltre i 1.000 dollari
Entrambe dovrebbero arrivare sul mercato a ottobre, con preordini attivi da agosto.
Prezzi trapelati, ma giudicati attendibili. La fonte? Noti leaker hardware che in passato hanno azzeccato quasi tutto.
Il problema? Il prezzo (e la confusione)
Una “console” portatile da 900 o 1.100 dollari non è una roba per tutti.
E non lo è nemmeno per molti.
Nel settore gaming siamo abituati all’idea che l’hardware venga venduto in perdita: Sony, Nintendo, Microsoft puntano tutto sui guadagni post-vendita — giochi, abbonamenti, microtransazioni.
Ma ASUS non è un’azienda di videogiochi. E Microsoft ha fatto sapere che non sovvenzionerà più il proprio hardware.
Quindi niente tagli di prezzo, niente compromessi. Se costa tanto, te lo paghi tutto.
E qui casca l’asino.
Perché ok, potrai giocare a tutto. Ma:
- Non è un dispositivo pensato solo per Xbox
- Non ha il Game Pass integrato (devi installarlo)
- Non ha una libreria Xbox immediata
- Solo l’8% dei giochi della tua collezione è “Play Anywhere”
Quindi… è una Xbox? O è solo un mini-PC con il logo Xbox?
Una console per pochi (con tanti dubbi)
A chi si rivolge davvero questa macchina?
Probabilmente a quel pubblico “premium” di cui Microsoft parla da tempo:
gamer con soldi, che vogliono il top, che si comprano controller da 200 euro e si vantano su Reddit.
Ma quanti sono davvero?
Oggi i giocatori sembrano più attenti a ciò che offre valore, non status.
Prendi Gears of War Reloaded: 40 euro, pieno di contenuti, bella campagna, multiplayer solido.
Oppure Expedition 33: 50 euro per 100 ore di gioco.
Queste sono le cose che funzionano nel 2024. Non le console boutique da mille dollari.
Il rischio? Che il ROG Ally X finisca per fare la fine del Dreamcast, con tutto il rispetto per chi lo ama.
Una scelta di marketing sbagliata?
Il problema non è solo tecnico o economico.
È comunicativo.
La campagna “Questa è una Xbox” — che vuole farci credere che ogni dispositivo sia una Xbox, anche il frigorifero — non funziona.
Perché crea aspettative. E poi delude.
Se prendi in mano il ROG Ally X e scopri che è un PC senza un’anima Xbox vera, ti senti… fregato.
È potente? Sì.
Gira a 4K? Pare di sì.
Emula tutto? Probabile.
Ma non è quella esperienza Xbox che conosci. E questo spiazza.
Chi lo comprerà?
Qualcuno ci sarà.
Ci sono giocatori che lo vogliono solo per smanettarci, moddarlo, recensirlo, spremerlo al massimo.
Gente che ama Steam Deck e vuole provare un’alternativa Windows più potente.
Gente che ha un setup da 3.000 euro e cerca “il secondo dispositivo”.
Ma il grande pubblico? Quello che compra Switch, gioca a Fortnite, e prende il Game Pass da 1 euro?
Probabilmente riderà al prezzo. E poi correrà da Nintendo.
Xbox deve ritrovare il suo perché
Microsoft ha idee, risorse e potenziale. Ma manca la coerenza.
Vuole farci credere che tutto sia Xbox… ma poi smette di fare console.
Vuole supportare la portabilità… ma propone un PC da mille euro.
Vuole lanciare messaggi chiari… e finisce con slogan vaghi e hardware confuso.
Se vuole davvero restare rilevante, deve tornare a pensare da gamer.
Con prodotti per chi gioca, non solo per chi spende.
E magari — chissà — tornare a fare una console vera. Portatile o meno.
E tu? Lo compreresti il ROG Ally X?
Faresti mai un investimento del genere per una “quasi-Xbox”?
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