Un protagonista tormentato, un drone che fa da guardaspalle, dungeon con boss limitati ma importanti, e una storia raccontata… da morto? No, non è l’incipit di un film indie, ma il cuore pulsante di Hell Is Us, il nuovo titolo firmato Rogue Factor. Abbiamo parlato con Jonathan Jacques-Belletête, creative director del progetto, e il risultato è stato un’intervista senza filtri, piena di rivelazioni.
NON è un soulslike (per favore, basta dirlo)
Appena parte il trailer, la tentazione è quella: “Ah ok, è un altro soulslike con stamina bar e nemici criptici”. Fermo lì. Hell Is Us è un action-adventure midcore, senza respawn dei nemici, senza perdita dell’inventario alla morte e senza boss ogni cinque metri.
Il sistema di combattimento è originale, sviluppato da zero, e – parole del director – “ha ancora un po’ troppi denti”. Ma niente paura: puoi regolare la difficoltà a piacere, con slider e preset che vanno dal “raccontami solo la storia” alla modalità sfida. Perché? Perché sì, bilanciare da zero un sistema melee in terza persona è una bella gatta da pelare. E loro hanno avuto il coraggio di dirlo.
Remy: il soldato con la maschera fredda

Il protagonista è Remy, un soldato canadese che torna nella sua patria d’origine, lo stato immaginario di Haitia, dilaniato da una guerra civile. Remy è freddo, distaccato, quasi sociopatico. Ma non è un villain: ha un passato traumatico, cresciuto in affidamento dopo essere stato fatto fuggire dalla madre, e ora cerca risposte nel caos di un Paese chiuso come la Corea del Nord.
E sai qual è la chicca? La storia è già successa. Tu, giocatore, stai rivivendo i fatti raccontandoli sotto interrogatorio. Ogni volta che muori, una voce dice: “No, così non è andata. Ricominciamo.” Semplice, brillante, efficace. E ti fa sentire davvero parte di una storia scritta col sangue.
Un mondo che ti vuole morto, ma non ti odia
Il mondo di Hell Is Us è un mix tra civiltà crollata e misteri antichi. Ci sono dungeon, sì, ma non aspettarti 30 bossfight con draghi fotorealistici. I boss ci sono, ma sono pochi e pensati bene. E ogni dungeon è parte integrante della narrativa, non solo loot room opzionale.
Il drone: il tuo miglior amico con 10 poteri
Ti accompagna sempre e fa più di quanto pensi. Le sue abilità includono:
- Distrazione (con primo colpo bonus)
- Carica in avanti
- Salto aereo con attacco dall’alto (“death from above”)
- Difesa posteriore stile scudo mobile
- Supporto strategico contro gruppi numerosi
In totale sono 10 skill da sbloccare e combinare. E no, non è solo un gadget: è parte attiva del combat loop.
Uno sviluppo con le palle quadrate (e zero outsourcing)
Il gioco è stato realizzato da un team di 50–55 persone, tutto in-house. Persino il doppiaggio è stato registrato nel loro studio interno. Niente outsourcing selvaggio, niente modelli riciclati. È un progetto indie ambizioso, con le spalle larghe e una visione chiara.
Perché si chiama Hell Is Us?
Il titolo non è solo una frase d’impatto. È una dichiarazione: “L’inferno siamo noi.” Violenza, barbarie, follia… tutto nasce da emozioni mal gestite. Dal vicino di casa che ti tradisce, dalla società che implode. Hell Is Us vuole farti riflettere su questo, senza moralismi. Solo con gameplay e atmosfera.
Uscita, piattaforme e supporto
- Uscita ufficiale: 4 settembre 2025
- Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC
- Steam Deck o Switch 2? Non confermati, ma il team è curioso e appassionato di portatili
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