Sembra Street Fighter, ma è solo golf. E sì, SNK ci ha messo la firma anche stavolta.
Quando ti dico “gioco di golf arcade”, scommetto che il tuo cervello va dritto su Neo Turf Masters. E ci sta: è iconico, veloce, stiloso. Ma prima che SNK ci regalasse quell’eleganza da club pixelato anni ’90, aveva già tentato un hole-in-one con un altro titolo. E il nome? Una bomba a mano lanciata nel green.
Lee Trevino’s Fighting Golf.
No, aspetta. Leggilo di nuovo. “Fighting Golf”. Come se bastasse una mazza da golf per sconfiggere i nemici. Spoiler: non si mena nessuno. Ma fidati, la storia dietro a questo titolo è tutta un swing a effetto.
Perché “Fighting”? Te lo spiego in due parole: Kawasaki sensei
Il colpevole si chiama Eikichi Kawasaki, presidente di SNK negli anni ’80. Tipo tosto, con due passioni in testa: arti marziali… e golf. Una combo improbabile? Forse. Ma lui le adorava entrambe, e infilava la parola “Fighting” nei titoli come fosse prezzemolo.
Il risultato? Un gioco che sembrava un beat ‘em up nel nome, ma era in realtà uno dei più classici simulatori arcade di golf dell’epoca. Niente ganci, niente combo, solo tee, fairway e green. Pure troppo onesto, se ci pensi.
E Lee Trevino che c’entra?
Se non mastichi golf professionistico anni ’80, potresti chiederti: chi è sto Trevino? Beh, Lee Trevino era uno dei campioni più noti del circuito PGA, con uno stile unico e un bel carisma da vendere.
SNK lo prende come testimonial per il pubblico americano, e piazza il suo nome in copertina. Così, in Giappone il gioco esce come Fighting Golf, mentre da noi diventa Lee Trevino’s Fighting Golf. Che suona un po’ come Tony Hawk’s Pro Skater, ma con meno trick e più sabbia nei bunker.
Gameplay semplice, ma con il suo perché
Parliamo chiaro: il gioco era quello che ti aspettavi da un arcade del 1988.
Visuale dall’alto, quattro personaggi tra cui scegliere (ognuno con stats diverse), buche da affrontare con precisione e nervi saldi, e quella curva di difficoltà che ti spillava gettoni ogni volta che sbagliavi un par.
Zero meccaniche moderne, zero effetti wow… ma anche zero sbavature.
E quella grafica lo-fi anni ’80 oggi ha un suo fascino. Nostalgia pura.
Ecco cosa potevi fare:
- Scegliere tra 4 golfisti con abilità diverse
- Calcolare potenza, direzione e vento
- Pregare che la pallina non finisse in acqua (spoiler: ci finiva spesso)
Non è stato un cult istantaneo… ma oggi lo ricordiamo
All’epoca non fu un successo clamoroso, ma girava bene nelle sale giochi e soprattutto ebbe una conversione su NES che gli allungò la vita.
Nel tempo, è diventato una piccola chicca per fan SNK e collezionisti old school. Un antesignano senza gloria del più celebre Neo Turf Masters, che invece arriverà quasi dieci anni dopo a definire il genere golf arcade.
Ma se oggi ti fermi a guardare quel titolo – “Fighting Golf” – è impossibile non farsi una risata.
Perché alla fine, è proprio quella dissonanza a renderlo memorabile.
Quindi sì, Fighting Golf non aveva combo né KO. Ma un nome così? Valeva già il gettone.
Hai mai provato Fighting Golf o eri team Neo Turf Masters?
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