C’è chi la vuole più potente, chi più piccola, chi identica. Ma tra le reazioni alla nuova Nintendo Switch 2, due lamentele stanno prendendo piede online — e una, onestamente, non ha alcun senso.
Lamentele a due velocità: fisico vs filosofia
Ormai è ufficiale: la nuova Switch 2 è realtà, con tanto di video hands-on, discussioni infinite su Reddit e opinionisti scatenati su YouTube. E tra chi la ama e chi la detesta, due critiche stanno tornando come un disco rotto.
La prima è condivisibile, anche se un po’ nostalgica. La seconda invece… è un mistero della logica moderna. Ma andiamo con ordine.
Game Key Card: fisico solo per finta?

Se sei un collezionista old-school e ti piacciono le edizioni fisiche, mettiti comodo: questa è per te.
La critica numero uno riguarda le nuove Game Key Card, un formato che di fatto sostituisce molte cartucce fisiche. Esteticamente sono identiche, ma in realtà ti fanno solo scaricare il gioco — richiedendo una connessione internet attiva. Niente dati su memoria, niente plug & play.
Perché? Perché Nintendo, stavolta, ha scelto un’unica dimensione di cartuccia: 64 GB. Ottimo per i titoli grossi, ma un disastro per i giochi leggeri. Pensa a un Puyo Puyo Tetris 2S: pochi GB, prezzo budget, ma obbligato a usare una cartuccia da 64? Non torna il conto. O paghi di più, o vai di Key Card.
E vale anche al contrario: giochi troppo pesanti devono essere compressi a forza o trasformati in download. Risultato? Le vere copie fisiche sono in via di estinzione, proprio come succede già su PS5 e Xbox Series X, dove i dischi sono spesso poco più che “attivatori digitali”.
Nintendo poteva gestirla diversamente? Certo: più tagli di cartuccia, o magari un nuovo supporto fisico. Ma così non è stato.
“È solo una Switch potenziata”: ma dove sarebbe il problema?
Ed eccoci al vero motivo “strano” del video: c’è gente che si lamenta perché Switch 2… è troppo simile alla prima.
Aspetta, cosa?
Sì, l’accusa più surreale che sta circolando è che la nuova console non sia una vera evoluzione, ma una “Switch Pro”. Troppo conservativa. Troppo poco rivoluzionaria.
Ma qui scatta il paradosso: non è forse esattamente ciò che volevamo?
Nintendo ha preso un sistema di enorme successo, ha mantenuto il concetto ibrido (che ancora non ha rivali), e ha semplicemente spinto al massimo le prestazioni: giochi che girano in 4K a 60 fps, HDR, e persino chicche come il voice chat integrato (che funziona davvero!) o il supporto per il mouse con i Joy-Con.
Dove sta lo scandalo?
Facciamo due esempi: da sogno a realtà
Immagina Tears of the Kingdom o Breath of the Wild finalmente fluidi, brillanti, dettagliatissimi. Oppure un futuro platform in stile Mario Odyssey che gira su un monitor 120Hz. O ancora, partite in Mario Kart World che sembrano uscite da una PS5. Tutto questo è possibile, qui e ora.
E poi c’è la comodità: chat vocale perfetta, Joy-Con che diventano mouse, sistema fluido, eShop migliorato. Queste non sono “non-novità”: sono esattamente i miglioramenti che chiedevamo da anni.
Chi dice “è solo una Switch potenziata” dimentica che anche PlayStation e Xbox hanno fatto lo stesso a ogni generazione. PS5 non è forse una PS4 più potente, con ray tracing e SSD ultra-rapido? Idem per Xbox Series rispetto alla One. Nessuno si è lamentato allora.
Vuoi una rivoluzione? Ok, ma quale?
Chi sperava in una console totalmente diversa… voleva cosa, esattamente? Una VR alla Nintendo? Un ritorno alla pura home console da salotto?
Togli il formato ibrido, e Switch perde la sua identità. Nintendo avrebbe dovuto ricominciare da zero solo per “fare qualcosa di nuovo”? Con il rischio di flop come Wii U? No, grazie.
Switch 2 ha scelto l’approccio più sensato: costruire sul successo, migliorare ciò che funziona, e introdurre novità vere, ma mirate.
Il punto è questo
Non ti piace il sistema delle Game Key Card? Legittimo.
Ma se critichi Switch 2 perché è “solo una Switch migliorata”, forse stai guardando nella direzione sbagliata. È la console che aspettavamo da anni: più potente, più fluida, più completa.
E se questo non basta, forse sei tu ad aver cambiato gusti — non Nintendo a fare scelte sbagliate.
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