gamecast.it gamecast.it
  • GameBack
  • Top e Classifiche
  • La Bibbia Dei Codici
  • Giochi
  • Opinioni e Editoriali
    • Cronologia
    • Categorie Seguite
    • Segui Categorie
  • RecensioniUP
Lettura: Ubisoft vuole che distruggi le copie fisiche dei tuoi giochi? È tutto scritto nell’EULA (da oltre 10 anni)
Share
Notifica
Ridimensionamento dei caratteriAa
gamecast.it gamecast.it
Ridimensionamento dei caratteriAa
Cerca
  • GameBack
  • Top e Classifiche
  • La Bibbia Dei Codici
  • Giochi
  • Opinioni e Editoriali
    • Cronologia
    • Categorie Seguite
    • Segui Categorie
  • RecensioniUP
Seguici
  • Pubblicità e Collaborazioni
  • Dietro le quinte: il processo editoriale di GameCast
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
  • Entra in redazione e scrivi per GameCast.it!
Copyright © Alpha Unity. Tutti i diritti riservati.​
Opinioni e EditorialiNotiziaIn vetrina

Ubisoft vuole che distruggi le copie fisiche dei tuoi giochi? È tutto scritto nell’EULA (da oltre 10 anni)

Ubisoft nella bufera per una clausola EULA che impone di distruggere i giochi acquistati. La community insorge, e il dibattito sulla proprietà digitale si riaccende.

5 ore fa
Nessun commento
7
SHARE

Ubisoft è finita di nuovo nella bufera. Stavolta per una clausola del suo EULA che chiede ai giocatori di distruggere ogni copia del gioco, anche fisica, una volta terminata la licenza. Sì, hai capito bene: distruggere.

Contenuti in questo articolo
Il tweet che ha fatto esplodere tuttoUbisoft: “È una clausola vecchia di dieci anni”“Quindi siete scorretti da oltre 10 anni?”Ma allora… cosa compriamo davvero?“Stop Killing Games”: un milione di firme contro l’oblio digitaleSubscriptions, streaming e il futuro senza possessoLegalmente, è davvero obbligatorio distruggere i giochi?Il punto non è legale. È culturale.Ubisoft cambierà qualcosa?Seguici per altri aggiornamenti

Una follia burocratica? Una politica che va avanti da oltre dieci anni? O semplicemente il segno che stiamo andando verso un futuro in cui non possediamo più nulla, nemmeno i giochi che compriamo?

Spoiler: un po’ tutte e tre le cose.

Il tweet che ha fatto esplodere tutto

L’allarme è scattato l’8 luglio 2025, quando l’utente @Pirat_Nation ha pubblicato su X uno screenshot della licenza d’uso Ubisoft, facendo notare un dettaglio che molti avevano ignorato fino a quel momento:

Ti potrebbero piacere anche…

Switch 2: Donkey Kong zoppica e il Nintendo Direct è alle porte
Xbox Ally: console portatile da 1000$ e nessun gioco?
Come creare un account giapponese su PS4 e PS5 (firmware 12.50 e 11.45)
Ghost of Yōtei: tutte le novità più assurde del sequel tra armi, lupi e vendetta
Dragon Quest 7 Remake: leak clamoroso o bufala?

“Alla cessazione dell’EULA, dovrai immediatamente disinstallare il Prodotto e distruggere tutte le copie in tuo possesso.”

Già il tono sembra uscito da un manuale militare, ma è proprio il concetto di distruggere le copie fisiche legalmente acquistate che ha mandato in tilt la community. In un mondo dove anche la conservazione videoludica è un tema caldo, questo tipo di clausola sembra un attacco diretto al concetto stesso di proprietà.

Ubisoft has completely lost all plots imaginable. Forcing people to destroy all copies of a product? Legally bought copies?

Wording is interesting, though. So it IS indeed a PRODUCT, not just a license. And it IS in our POSSESSION, as in "WE OWN IT", not just a temporary access. pic.twitter.com/ptrf8bQRXo

— Does it play? (@DoesItPlay1) July 6, 2025

Ubisoft: “È una clausola vecchia di dieci anni”

Ubisoft non ha perso tempo. Sempre l’8 luglio, l’account ufficiale @UbisoftSupport ha risposto alle polemiche, confermando che quella clausola esiste da oltre 10 anni.

“È una formulazione legale standard, pensata per chiarire che al termine della licenza l’utente non ha più diritto a utilizzare il prodotto.”

Tutto giusto, in teoria. Ma nella pratica? La risposta è sembrata a molti un goffo tentativo di spegnere l’incendio con benzina. Anche perché, guarda caso, Ubisoft ha disattivato i commenti al post, alimentando l’idea di non voler affrontare il confronto con la community.

“Quindi siete scorretti da oltre 10 anni?”

Tra i primi a replicare con durezza c’è stato SmashJT, che il 14 luglio ha pubblicato un post velenoso:

Ti potrebbero piacere anche…

Genshin Impact: come funziona la Radianza e perché può salvarti la run
Sagat arriva in Street Fighter 6: chi è davvero il Re del Muay Thai?
The Alters – Guida per iniziare: trucchi, consigli e priorità da non sbagliare
Baldur’s Gate 3, politica e inclusività: tagliano davvero le storie “troppo woke”?
Nintendo Switch 2, dopo un mese: promossa o delusione?

“Cool, quindi siete scorretti da più di un decennio? Grazie della conferma.”

E il problema non è solo Ubisoft. In tanti hanno iniziato a spulciare i contratti di altre aziende: SEGA ha una clausola simile, così come Rockstar. Il punto, però, è l’enfasi brutale di Ubisoft, che sembra davvero voler esercitare un controllo totale su qualcosa che tu, tecnicamente, hai pagato per possedere.

Ubisoft Support defends their insane EULA: “…been (like that) for more than 10 years!!”
Cool, so you’ve been scummy for over a decade? Thanks for the confirmation.
Of course they turned off replies.
As usual, they’re not sorry about what it says.
…They’re sorry they got caught. pic.twitter.com/YhKYLrc9tZ

— Smash JT (@SmashJT) July 14, 2025

Ma allora… cosa compriamo davvero?

Uno dei commenti più acuti arriva da @DoesItPlay1, che ha sottolineato l’incoerenza tra il testo del contratto e il comportamento atteso:

“Parlano di ‘prodotto’, di qualcosa che è in nostro possesso. Ma allora è nostro, o no? Non è solo una licenza temporanea, no?”

È il cuore della questione: se compri un disco fisico, ti aspetti di possederlo. Eppure, con EULA del genere, la tua “proprietà” diventa carta straccia al primo capriccio del publisher.

“Stop Killing Games”: un milione di firme contro l’oblio digitale

Questa polemica si inserisce in un contesto molto più ampio. Il movimento Stop Killing Games, nato per opporsi alla cancellazione dei giochi online e all’impossibilità di preservarli, ha già raccolto oltre un milione di firme in Europa.

Ti potrebbero piacere anche…

Halo Combat Evolved Remake: solo campagna, niente multiplayer (e forse arriva su PS5)
Crosswind è il gioco di pirati che Skull and Bones ha promesso per anni (ma non ha mai fatto)
Aniimo: Pokémon incontra Zelda (e forse Genshin)? Ecco com’è davvero
Nintendo Direct di luglio: delirio da leak, fonti in tilt e la figuraccia di NBA 2K26 su Switch 2
Wii U nel 2025: perché (forse) dovresti preferirla alla Switch

L’obiettivo? Ottenere leggi che obblighino i publisher a lasciare giocabili i titoli, anche dopo la chiusura dei server o la fine del supporto.
Ubisoft, con questa clausola distruttiva, sembra andare esattamente nella direzione opposta.

Subscriptions, streaming e il futuro senza possesso

Non è la prima volta che Ubisoft mostra di preferire un modello dove i giocatori non possiedono nulla. A gennaio 2024, Philippe Tremblay – direttore dei servizi in abbonamento – dichiarava:

“I giocatori devono abituarsi a non possedere i loro giochi. Proprio come non possiedono più i CD o i DVD.”

Un messaggio chiaro: ci stiamo muovendo verso un mondo dove tutto è streaming, accesso temporaneo, abbonamento. Ma molti gamer non ci stanno. Perché se non possiedi, non puoi conservare. Se non conservi, non puoi rivivere. Se non rivivi, il gioco muore davvero.

Legalmente, è davvero obbligatorio distruggere i giochi?

Qui la faccenda si fa ancora più interessante. Perché anche se l’EULA lo dice, è davvero vincolante?

Alcuni legali (e non solo) hanno sollevato dubbi:

“Se l’EULA viene terminata, e quindi non è più valida, come può obbligarti a distruggere le copie proprio sulla base dell’EULA stessa?”

Un paradosso perfetto. E probabilmente non applicabile in tribunale, soprattutto quando si tratta di copie fisiche acquistate con regolare scontrino.

Il punto non è legale. È culturale.

In fondo, lo scontro non è tanto su cosa è legale. È su cosa è giusto. È sul rapporto che le aziende vogliono avere con chi gioca: clienti, utenti o collezionisti?
Il linguaggio dell’EULA Ubisoft sembra vedere i giocatori come licenziatari provvisori, mai come proprietari reali. Ma la realtà è diversa: la gente spende, conserva, colleziona, ama i giochi. E non li distruggerà mai per una clausola scritta in piccolo.

Ubisoft cambierà qualcosa?

L’azienda ha detto che sta riesaminando il linguaggio dell’EULA per adattarlo “alle aspettative dei giocatori”. Una frase che suona come un tentativo di placare le acque, senza davvero cambiare rotta.

Ma la verità è che questa volta Ubisoft ha toccato un nervo scoperto. E la reazione della community è stata troppo forte per passare inosservata.

Seguici per altri aggiornamenti

Vuoi restare aggiornato su tutte le follie dell’industria videoludica, le novità più calde e le polemiche che contano?
Segui Gamecast anche su Instagram per non perderti nulla di ciò che muove davvero il mondo dei videogiochi.

Condividi questo articolo
Facebook Twitter Copia il link
Share
Hai sorriso, ti sei arrabbiato o ti è venuta nostalgia? Fai sapere cosa ti ha colpito!
-0
-0
-0
-0
-0
-0
-0
Articolo precedente xbox ally console portatile da 1000$ e nessun gioco Xbox Ally: console portatile da 1000$ e nessun gioco?
Articolo successivo switch 2 donkey kong zoppica e il nintendo direct è alle porte Switch 2: Donkey Kong zoppica e il Nintendo Direct è alle porte
Nessun commento Nessun commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Pubblicità e Collaborazioni
  • Dietro le quinte: il processo editoriale di GameCast
  • Chi siamo
  • Disclaimer
  • Politica sulla Privacy
  • Entra in redazione e scrivi per GameCast.it!

Copyright © Tutti i diritti riservati.
100% indipendenti, imparziali e sempre fedeli alla verità.

Rss Instagram Threads
unity logo
logo 120px pi
Bentornato in GameCast!

Accedi al tuo account

Username or Email Address
Password

Hai dimenticato la password?