Ricordi Concord? No? Normale. È quel live-service di Sony che nessuno ha chiesto, lanciato tra l’indifferenza generale e sepolto sotto i meme su “Tupperware head”. Ma a quanto pare, il gioco è ancora vivo. O almeno… qualcosa che gli somiglia molto.
Una build di sviluppo è trapelata online. Qualcuno l’ha scaricata, l’ha fatta partire, e ci ha pure smanettato dentro. Risultato? Una sorta di museo virtuale a metà tra alpha tecnica e documentario su un fallimento costoso.
Il leak di VGC e il misterioso file INI
Tutto parte da un articolo di Video Games Chronicle. I giornalisti raccontano di aver trovato in rete una versione preliminare di Concord, chiamata “FW Chaos”, datata novembre 2023. Nessun link, nessun dettaglio su dove trovarla. Ma bastava scavare un po’ — e qualche utente decisamente skillato lo ha fatto.
Il file era finito su Internet Archive. Dentro c’era tutto: l’eseguibile, asset di gioco e persino un file INI che sbloccava l’accesso alla build. Non una cosa che crei per caso. Qui il sospetto è forte: il leak potrebbe arrivare da un dev interno. Qualcuno che ha deciso di non lasciar morire Concord nel silenzio totale.
Cosa funziona e cosa no
Una volta avviato, il gioco parte. C’è audio. C’è la schermata di selezione personaggi. Alcuni modelli sono visibili, altri sono placeholder. “Mushroom Girl” è lì, assieme ad altri eroi in versione bozza, con skin non definitive e texture raffazzonate.
Non si può combattere. Nessuna partita online. La UI è statica, alcuni pulsanti sono bloccati. Ma si può curiosare: la Galactic Guide si apre, ci sono schermate piene di “missing image”, ambienti da esplorare con WASD scattoso, job board con missioni segnaposto.
C’è persino un messaggio di “manutenzione server lunedì”, come un’eco lontana di un progetto mai davvero finito.
Discord, dev room e personaggi tagliati
Nel frattempo, una piccola community su Discord sta letteralmente scavando nel codice. Hanno trovato stanze di sviluppo interne, modelli incompleti, nomi di personaggi inediti (come “Grappler” e “Werewolf”) e asset mai mostrati al pubblico.
Qualcuno è riuscito ad accedere a test room con HUD sperimentali, effetti status, ruoli, perk e versioni multiple dei server. Si gioca? No. Ma si esplora. Si colleziona. Si studia. Perché Concord, nel suo naufragio, è diventato un pezzo di archeologia videoludica.
Perché tutto questo ci affascina ancora?
Una domanda inevitabile: se Concord è stato un flop clamoroso, perché ci stiamo ancora parlando?
Forse per morbosità. O perché ci fa riflettere su cosa non fare quando lanci un live-service nel 2024. O forse perché in fondo non era nemmeno un gioco terribile. Lo conferma chi l’ha giocato davvero: era stabile, non buggato, solo… totalmente irrilevante. Liscio, piatto, dimenticabile. E in un genere come l’hero shooter, se i tuoi eroi non restano impressi, sei già spacciato.
La verità è che Concord è nato vecchio. Sony ha provato a spingerlo con un trailer cinematico che lasciava intendere una storia, una narrazione, qualcosa. Poi ti ritrovavi in un’arena online a sparare con personaggi anonimi e skin poco ispirate. Il pubblico Sony, abituato a The Last of Us e God of War, ha risposto con uno yawn collettivo.
E anche chi ama gli hero shooter aveva già alternative migliori. Overwatch 2 era vivo e vegeto. Poi è arrivato Marvel Rivals, con i suoi personaggi riconoscibili, contenuti a raffica, ranked e replay. E Concord? Aveva la job board in placeholder.
Quanto è costato tutto questo?
Nel video si ipotizza un budget da capogiro, forse anche 400 milioni. Difficile confermare la cifra, ma il punto è un altro: Concord sembrava costare quanto un blockbuster, ma offriva l’esperienza di un clone free-to-play. Una scommessa suicida.
Concord è finito, ma la sua autopsia è affascinante
Il gioco non tornerà. Se questa build diventerà troppo pubblica, Sony potrebbe farla sparire con un semplice cease and desist. Ma per ora resta lì, come un ricordo di cosa succede quando una grande azienda prova a entrare a forza in un mercato che non capisce.
E mentre una manciata di appassionati continua a esplorare ogni cartella della build, una cosa è chiara: Concord non è stato solo un gioco fallito. È stato un caso di studio. Una lezione (costosa) su hype, marketing e disconnessione con il proprio pubblico.