Diciamolo chiaro: la Dreamcast era troppo avanti. E non è solo un modo di dire. Alcuni dei suoi giochi sembrano letteralmente usciti dal catalogo di Steam nel 2025. Parliamo di titoli che oggi faresti fatica a distinguere da un progetto indie super stiloso o da una perla da Twitch con l’etichetta “sperimentale”.
Se ti sei mai chiesto come fosse possibile che Sega abbia bruciato così tanto potenziale… beh, guarda questi 5 titoli. E poi dimmi se non ci sembra di parlare di roba lanciata ieri.
Jet Set Radio – Il cel-shading prima che fosse cool
Lo stile? Immortale.
La soundtrack? Un mix di elettronica, punk e caos puro.
Il gameplay? Open-map urbano con parkour, spray e timer: roba che oggi griderebbe gioco da 9 su Polygon.
Jet Set Radio è il manifesto underground che Steam ancora oggi rincorre con titoli come Bomb Rush Cyberfunk. Ma questo gioiello era del 2000. Con uno stile visivo così avanti che neanche i trailer moderni riescono a stargli dietro.
Rez – Psichedelia e sinestesia su binari
Rez non è un gioco. È un’esperienza.
Sparatutto musicale su rotaie, estetica da rave techno, comandi ridotti al minimo e audio che si fonde con ogni colpo.
Nel 2001 era pura avanguardia. Oggi lo trovi in VR come Rez Infinite, ma a suo tempo era già perfetto così.
Se ti piace sparare a tempo di beat, se ami roba come Tetris Effect o se sei in fissa con i giochi “da sentire più che vedere”, allora capisci subito: Rez era il futuro, solo che ci è arrivato troppo presto.
Seaman – L’AI strana prima dell’AI
Ti parla. Ti risponde. Ti giudica.
Seaman è uno dei giochi più bizzarri mai usciti. Un Tamagotchi ibrido con creatura parlante mezzo pesce, mezzo volto umano, guidata da un microfono reale su Dreamcast.
No, non era uno scherzo. E sì, funzionava.
Il gioco si evolveva ogni giorno, interagendo con la tua voce. Oggi lo chiamerebbero “esperienza narrativa interattiva alimentata da AI”. Ma nel 2000 era solo… troppo strano per esistere.
ChuChu Rocket! – Caos logico in multiplayer
Puzzle competitivo.
Tempo reale.
Topi, gatti spaziali e trappole.
ChuChu Rocket! è uno di quei giochi che oggi spopolerebbe su Switch e Steam Deck come party game per streamer e nerd da speedrun.
Nel 2000, era online su Dreamcast. E funzionava.
Il suo design? Minimal, brillante, bastardo. La sua longevità? Infinita se ami fare il bastardo coi tuoi amici. La sensazione? Di aver messo le mani su qualcosa di modernissimo… solo che hai ancora il pad VMU in mano.
Shenmue – Il mondo prima degli open world
La prima volta che hai chiesto “che ore sono?” a un NPC.
Il primo Quick Time Event.
Il primo meteo dinamico.
Il primo a dirti: “Non puoi entrare, è troppo presto.”
Shenmue è il papà segreto di tutti i giochi narrativi esplorativi usciti dopo.
Nel ’99 non lo capiva nessuno. Oggi lo chiameremmo simulatore di vita con storia lenta ma profonda. E ci faremmo le reaction su YouTube.
Era troppo realistico, troppo lento, troppo dettagliato. Esattamente come i walking sim che oggi vincono premi indie.
Quindi?
Questi cinque titoli non solo erano ahead of their time. Erano fuori tempo massimo. Il mondo non era ancora pronto per loro.
Ma noi, oggi, sì.
Tu quale di questi giochi hai provato davvero?
Quale vorresti rivedere su Steam o Switch 2?
E soprattutto: quanto sarebbe figo un revival ufficiale della Dreamcast, anche solo mini?
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