Giochi rotti al day one: succede ogni anno. Anzi, ogni stagione. Parte il trailer bomba, l’hype schizza alle stelle, partono i preorder a raffica… e poi? Day one. Download da 80 giga. Patch. Bug. Lag. Crash. E noi lì, col pad in mano e la pazienza sotto le suole.
Ma allora, diciamocelo chiaro: perché continuiamo a comprarli?
Il problema non sono i bug. È l’abitudine
Un gioco con qualche bug ci può anche stare. Ma quando ci viene venduto un early access mascherato da versione finale, il problema è a monte. Ci becchiamo crash, prestazioni scandalose, contenuti tagliati, promesse rinviate a “prossime patch”. E il tutto a 70 euro e oltre.
E se pensi “vabbè, tanto poi lo sistemano”, fermati un attimo: ti sembra normale? Acquisteresti un’auto senza le ruote, sperando che il concessionario te le monti “tra qualche mese”?
Giochi rotti al day one: il vero problema siamo noi
Sì, hai letto bene. Siamo complici.
Ogni volta che preordiniamo, che clicchiamo “acquista” al day one “tanto per provarlo subito”, mandiamo un messaggio chiarissimo: “Va bene così”. Le software house leggono i numeri, non le lamentele. Se le vendite vanno bene, perché dovrebbero cambiare qualcosa?
Il forum si infuoca? Le recensioni Steam diventano “miste”? Poco importa. L’incasso è già entrato.
Perché ci caschiamo?
Due motivi, semplici e brutali:
- L’hype ci frega.
Trailer pompati, gameplay costruiti su PC da 8000 euro, promesse miracolose. Ci caschiamo sempre, anche quando sappiamo benissimo com’è andata l’ultima volta. - Vogliamo esserci.
Vogliamo parlare del gioco mentre tutti ne parlano. Sentirci parte della community, commentare su Reddit, postare clip su TikTok. A costo di giocare una roba che si rompe ogni tre caricamenti.
Ma allora che si fa?
La soluzione è semplice. Ma non facile.
Smetti di preordinare. Aspetta. Informati. Guarda gameplay veri.
Aspetta che il gioco esca, leggi i feedback su quella piattaforma specifica dove vuoi giocarlo, e solo se va davvero tutto come promesso… allora compra. Magari pure scontato.
Lo so, “perdi il momento”. Ma non perdi il gioco. Anzi, lo vivi meglio. Funziona, gira fluido, e magari hanno già patchato quella boss fight rotta che faceva crashare tutto.
Non è questione di numeri, è questione di rispetto
Non si tratta solo di soldi, ma di rispetto per chi gioca. Il tempo che ci metti a scaricare, a capire perché ti crasha, a reinstallare. Tutto tempo tuo. Tutto tempo che merita un prodotto finito, funzionante, pronto.
Noi giocatori non siamo tester. E non dobbiamo farci andare bene prodotti a metà solo perché “tanto poi lo patchano”.
E tu? Quante volte ci sei cascato anche tu? Ne stai ancora pagando le conseguenze (tipo Cyberpunk 2077 nel 2020)? Raccontacelo nei commenti, e seguici su Instagram per altri articoli così, brutali ma veri: @gamecast_it.