La nuova era di Nintendo è iniziata il 5 giugno 2025 con l’arrivo di Switch 2. Ma invece di fuochi d’artificio e standing ovation, molti giocatori si sono ritrovati con l’amaro in bocca. Complice il prezzo stellare, una lineup di lancio fiacca e scelte di design discutibili, la nuova console ibrida della Grande N non ha fatto centro come ci si aspettava. Anzi, per molti sembra più un aggiornamento obbligato che un vero salto generazionale.
Facciamo il punto su cosa funziona — e soprattutto su cosa no.
Un salto tecnologico… a metà
Sulla carta, Switch 2 ha tutto per piacere: modalità portatile, da tavolo o dock, come la prima Switch, ma con specifiche più spinte. Parliamo di uno schermo LCD più grande che supporta 1080p a 120Hz in mobilità e 4K a 60Hz quando collegata alla TV. Più memoria interna, caricamenti più rapidi, grafica migliorata e nuove funzioni social: puoi videochattare, condividere lo schermo e usare la webcam, tutto direttamente dalla console.
Sembra fantastico, vero? Peccato che, maneggiandola, emergano subito le prime crepe.
Il dock traballa e il peso si fa sentire
Il dock è stato pensato per essere compatibile con i vecchi spazi dell’intrattenimento domestico. Ma ecco l’inghippo: la console è molto più pesante della precedente e il supporto… no. Risultato? È instabile. Basta una zampata del gatto o un movimento sbagliato e ti ritrovi con un sistema da 500 euro che cade di lato, rischiando graffi o peggio.
E no, Nintendo non ha previsto una base rinforzata. Vuoi più stabilità? Devi arrangiarti con accessori terze parti.
Joy-Con 2: scomodi e invadenti
I nuovi Joy-Con 2 crescono in dimensioni ma non in ergonomia. Chi li ha provati parla di impugnatura scomoda, soprattutto per mani più piccole. Mancano quella naturalezza e quella leggerezza dei Joy-Con originali. E poi c’è il famigerato “chat button”, un tasto enorme e mal posizionato che fa spuntare finestre di chiamata mentre stai giocando. Frustrante è dir poco.
Una batteria che non regge il passo
La promessa era chiara: più potenza, più qualità. Ma la batteria? Non ha retto il colpo. Anche titoli leggeri come Mario Kart World drenano l’energia in meno di un’ora e mezza. Portarsi dietro un powerbank diventa praticamente obbligatorio, altro che console portatile.
E chi usa la Switch 2 per sessioni in mobilità (come in palestra o in treno) ha già espresso tutta la sua frustrazione.
Troppo pesante per essere “da viaggio”
Un altro punto critico è il peso. Switch 2 è circa il 40% più pesante del modello originale. Dopo 30-40 minuti in modalità handheld, inizia a stancare. Giocare sdraiati o in piedi diventa scomodo. Molti finiscono per appoggiarla sul tavolo e usare il cavalletto: insomma, addio al comfort portatile che ha reso iconica la prima Switch.
Giochi vecchi, grafica sfocata
Switch 2 è retrocompatibile, ma non tutti i titoli beneficiano del nuovo hardware. Anzi: molti giochi Switch 1 appaiono sfocati e stiracchiati sullo schermo 1080p, perché originariamente giravano a 600p o meno. Senza un upscaling adeguato, il risultato è… brutto da vedere. E fa venire voglia di rigiocarli sul modello vecchio, paradossalmente.
Cartucce finte e digital delivery forzato
Un altro punto dolente: molti giochi venduti in edizione fisica contengono solo un codice da riscattare. Nessun dato sulla cartuccia, niente avvio offline. Sei su un aereo o senza Wi-Fi? Scordatelo. Nintendo ha ridotto i costi di produzione, certo, ma al prezzo della fruibilità e della conservazione dei giochi. Per i collezionisti è un tradimento bello e buono.
Prezzi fuori scala
Switch 2 costa il 50% in più della prima versione, mentre i giochi hanno subìto un rincaro medio del 33%. E no, nessun bundle o sconto per chi già possiede titoli Switch 1. Non esiste una vera politica di upgrade, e le espansioni non sono incluse. Zelda? Ancora a prezzo pieno, senza contenuti extra. Per molti è stato il colpo di grazia.
Instabilità e crash imprevisti
Alcuni titoli girano meglio, certo. Ma altri crashano. Red Faction Guerilla, ad esempio, è praticamente ingiocabile secondo molte segnalazioni. E parliamo di un gioco vecchio, non di un tripla A nuovo di zecca. Il fatto che Nintendo non abbia distribuito review copy alla stampa prima del lancio ha fatto storcere il naso a più di un fan: forse sapevano già che qualcosa non andava?
Lineup di lancio da dimenticare
Mario Kart, Bravely Default… e poi? Il parco titoli iniziale è povero, senza vere killer app. Donkey Kong Bonanza non era pronto, Zelda e Metroid sono solo porting. Mancano nuove IP, manca una visione chiara. Dove sono gli open world, le sorprese, i giochi che spingono davvero l’hardware al limite?
Più Switch Pro che Switch 2
Alla fine, quello che manca a Switch 2 è il senso di “salto generazionale”. Tutto è più grande, più pesante, più costoso… ma non più nuovo. L’interfaccia è la stessa, l’esperienza è simile, l’innovazione è praticamente assente. Niente sensori inediti, niente funzioni mai viste. Sembra solo una versione pompata della vecchia Switch — e se cercavi la magia di un vero next-gen Nintendo, forse stavolta resterai a mani vuote.
Per altri contenuti esclusivi, dietro le quinte e aggiornamenti in tempo reale, seguici su Instagram