Hai visto il trailer di The Duskbloods?
Ci siamo cascati tutti, ammettiamolo: quella luna enorme, il cielo marcio, i lampioni a gas, le ombre gotiche…
“Bloodborne 2!”, abbiamo gridato. E invece no. Ma aspetta a sbuffare, perché quello che sta arrivando su Nintendo Switch 2 è molto più interessante di quanto pensi.
FromSoftware + Nintendo = caos calcolato.
Miazaki su Switch 2? È tutto vero
Quando Hidetaka Miazaki – il cervello dietro Dark Souls, Bloodborne ed Elden Ring – decide di realizzare un titolo multiplayer esclusivo per Switch 2, non puoi fare finta di niente.
Il progetto è nato quasi per caso, ma Nintendo ha fiutato subito il colpo: nuovo hardware, nuova IP, vecchia gloria al comando. E quindi via, sviluppo avviato.
Risultato? Un gioco gotico, oscuro, online, ma con un’anima da Soulslike che non si vergogna di provare cose nuove.
Non è un Battle Royale. Fidati.
The Duskbloods non è l’ennesima patchata PvP caotica.
Qui si gioca con ruoli segreti, legami tra giocatori, scelte morali e un mondo narrativo che cambia in base a come ti comporti.
Sì, puoi essere il nemico predestinato di un altro player. Ma puoi anche tradire un alleato scelto dal destino.
Ogni scelta influisce: cambia il gameplay, i dialoghi, i bonus, i malus.
La classica “build OP e via” qui non basta.
I Bloodsworn: anime gotiche e poteri sporchi
I personaggi giocabili – i Bloodsworn – sono una dozzina, ognuno diverso: armi uniche, combo aeree, doppio salto, scatti assurdi.
Il sangue è al centro di tutto, non solo come risorsa, ma come concetto narrativo: memoria, destino, identità.
Sì, sembra fuffa poetica… finché non ti ritrovi a combattere un mito reincarnato in un’epoca sbagliata, con una pistola semi-automatica e una mossa speciale che spacca l’arena in due.
Le mappe: un viaggio tra le epoche (letteralmente)
Il gioco è ambientato durante il cosiddetto “crepuscolo dell’umanità”, dove le epoche si fondono.
Risultato? Goti, industriale, steampunk, sci-fi, tutto nello stesso match.
Una cattedrale vittoriana con un treno abbandonato che passa sotto. Una luna inquietante che a volte ti parla. O peggio.
Ci sono anche eventi dinamici: boss che appaiono all’improvviso, oggetti segreti, ricompense casuali. Ogni partita è diversa.
PvP? Sì. Ma anche no.
Non sei il tipo da risse online?
Miazaki lo sa.
Puoi giocare con tattiche stealth, esplorare, accumulare punti senza sparare a nessuno.
Ogni match premia diversi stili di gioco, e i punti vittoria arrivano anche se non fai fuori mezzo server.
Finalmente un PvP che non ti costringe a diventare un pro killer in 10 secondi.
Un Souls multiplayer? Sì. Ma fatto bene.
The Duskbloods non vuole sostituire Dark Souls. Non è il futuro di Elden Ring.
È un esperimento. Una di quelle strane deviazioni che FromSoftware fa ogni tanto. Come Armored Core.
E come Armored Core, dividerà il pubblico, c’è da scommetterci.
Ma se ti piacciono le novità, le idee coraggiose, e se ami quella sensazione da “sto giocando a qualcosa che non so ancora definire”… beh, questo gioco è per te.
Lo sappiamo: ci caschiamo ogni volta. Ma stavolta forse vale la pena rischiare.
Tu che ne pensi? Ti intriga questo Souls atipico?
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A questo punto non hai scuse.